martedì 8 agosto 2017

0167 - pezzo mancante

Sergej osserva la palude che scorre oltre il finestrino, mentre Anatoli guida in silenzio. Il sole, basso sull'orizzonte, disegna strane ombre tra la vegetazione e tinge tutto di arancione. Il pianista si chiede quanti corpi giacciano sul fondo delle grandi pozze fangose che si susseguono di fronte a lui, quanti di questi hanno fatto scelte sbagliate nella vita o non hanno avuto la forza di prendere veramente in mano il proprio destino. Quanti se lo meritassero e quanti, invece, hanno solo avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato. Con un brivido realizza che, in caso di fallimento, probabilmente altri cinque cadaveri si aggiungeranno al conto. Sei, includendo Zoya.
"Noi è arrivati" mormora il corriere, distogliendo Sergej dai suoi tetri pensieri.
Anatoli rallenta e si infila nel piazzale antistante il Patty's Auto Parts. Al richiamo del clacson una figura bassa e tarchiata si affaccia dalla porta del piccolo capanno vicino all'ingresso e si avvicina. Riconosciuto il corriere, l'uomo provvede a spingere di lato il cancello e a far entrare la berlina.
"Buonasera, cosa io può fare per Famiglia?" chiede l'uomo lisciandosi gli spessi baffi grigi.
"Priviet, Gavriil! Alexei ha bisogno di grosso camion e furgone" risponde il corriere. "Uno deve poter sfondare cancello".
"Voi guarda su retro di proprietà e sceglie".
"Noi può lasciare berlina qui?" chiede Anatoli.
"Da, da" replica Gavriil, già diretto verso il capanno.
Anatoli rimonta in macchina e raggiunge il deposito dei veicoli ancora funzionanti. Dopo una veloce occhiata al terreno vuoto dove poco tempo prima era stata appoggiata la bomba nucleare, il corriere indica un furgone a Sergej.
"Quello è buono per appoggio, se noi riesce a farlo partire".
"Io prova".
Il pianista si mette alla guida del veicolo, nota con sorpresa che le chiavi sono già infilate nel quadro e prova ad avviare il mezzo. Dopo un paio di gemiti, il motore romba e si attesta sul minimo. "Furgone sembra a posto. Manca solo benzina" esclama, girando la chiave e smontando. "Noi ora deve trovare camion. Tu ha visto qualcosa?"
"Tu pensa che quello può essere scelta valida?" chiede Anatoli, indicando un vecchio camion con il cassone scoperto.
Sergej segue il dito del corriere ed osserva il mezzo: la vernice della cabina è scrostata in più punti, rivelando superfici coperte da ruggine; le ruote posteriori, gemellate sono larghe quasi due spanne ed una è a terra; la sponda esterna del cassone è tenuta su da un paio di giri di fil di ferro. Poi lo sguardo del pianista si sofferma sul cofano, aperto.
"Tu ha notato che manca di motore?"
"Sfasciacarrozze è pieno di motori!" ribatte Anatoli. "Gavriil aiuta noi a trovarne uno decente e noi ha mezzo per sfondare cancello!"

2 commenti:

Nicholas ha detto...

Mi ricorda il viaggio del mio amico in Siberia:
"A un certo punto ci ha dato un passaggio un russo sul suo furgone, la leva del cambio non c'era ed era sostituita da una sbarra di ferro che grattava, il fondo del furgone era pieno di buchi, vedevi la strada correre sotto, l'unico freno che funzionava era quello a mano".

andrea ha detto...

Si parla sempre di Russia, no? ;)