Viktor ferma la macchina lontano dal motel, spegne il motore e controlla negli specchietti che nessuno l'abbia seguito. La strada è deserta, solo un vecchio furgone passa scoppiettando e svolta in una laterale, diretto probabilmente verso un'onorevole morte nella discarica comunale. Sarebbe un ottimo mezzo da rubare ed usare per le consegne, di cui nessuno sentirebbe la mancanza.
Il mercante d'armi chiude gli occhi, cercando di rallentare il proprio battito cardiaco. Mantenere la calma non è stato semplice: si è fatto in quattro per la Famiglia, pur non essendo degno di farne parte; è sempre stato disponibile a soddisfare le varie richieste, senza fare domande e lavorando nel modo più efficiente possibile, anche quando i soldi degli Antonovich non bastavano nemmeno a coprire le spese.
Ed ora... sentire il disprezzo nella voce dei russi è stato come ricevere un pugno allo stomaco. Ma cos'altro poteva aspettarsi, da loro? L'hanno trattato di merda a causa del suo sangue contaminato; in patria se l'è sentito ripetere più e più volte, ed alla fine è arrivato pure lui a crederci. Ma questa è l'America, la terra delle opportunità. Cazzate. Non è cambiato niente. Sperare in qualcosa di diverso è inutile.
Ma poi, perché ha rivelato il suo piccolo segreto? Forse perché, dopo i vari trascorsi con quel gruppo, contava su un po' di comprensione. Ed ha invece ottenuto lo stesso trattamento di sempre.
Non ha senso, però, meditare propositi di vendetta. Lui è migliore di loro. E' un professionista, ed è il caso che si comporti come tale. Davanti ad un buon lavoro nessuno potrà accusarlo di essere uno scarto umano, una bestia che non può aspirare a nulla.
Per prima cosa io deve procurare fosgene pensa, grattandosi dietro la nuca. Forse non è soluzione migliore per assalto in villa, ma è sempre meglio di nulla proposto da uomini di Antonovich. E se noi non usa fosgene, io rivende e tiene soldi come rimborso spese.
Viktor estrae il cellulare e compone un numero a memoria.
"Priviet, Miroslav!" esclama allegro. "Tu ha ancora ditta di spurgo pozzi neri?"
"Da" replica la voce all'altro capo della linea. "Tu ha buco di svuotare?"
"Niet buco. Io ha affare da proporre te. Tu ha tempo per caffè?"
"Da, io ha giorno libero. Tu passa quando tu vuole".
"Io è lì in venti minuti".
Viktor getta il cellulare sul sedile del passeggero ed avvia il motore.