martedì 31 gennaio 2017

0149 - perlustrazione

Il sole è ormai sparito dietro ai palazzi mentre Zoya imbocca lo svincolo che conduce al quartiere in cui sorge la villetta da controllare. La piccola ed anonima utilitaria procede lentamente tra le case, mentre i lampioni illuminano bidoni pieni d'immondizia e minivan parcheggiati lungo la via. Una coppia passeggia tenendosi per mano, mentre un piccolo cocker spaniel trotta accanto a loro, la coda vorticante nel vano tentativo di attirare l'attenzione dei padroni.
"A me non piace troppo Artur" borbotta Margarita, appoggiando la macchina fotografica compatta tra le gambe e controllando per l'ennesima volta il display del cellulare. Il navigatore indica che mancano solo un paio di svolte prima di raggiungere la destinazione impostata.
"Da, è stesso mio pensiero. Tutto questo sembra grande inculata" ribatte Zoya. "Per pochi soldi" aggiunge con una smorfia.
La spacciatrice accende la macchina fotografica, inquadra alcune villette e scatta qualche foto, poi alza la mano ed indica l'incrocio a T in fondo alla via. "Quello è obiettivo".
Muri alti quasi tre metri circondano la proprietà, leggermente scostata dall'incrocio. Un largo cancello di ferro battuto, a cui è stata saldata una lastra di metallo arrugginito, conduce all'interno; i primi metri di giardino sono visibili attraverso la parte inferiore dell'inferriata, non coperta dalla piastra metallica, mentre il cortile e gli edifici all'interno sono completamente nascosti alla vista. I proprietari tengono alla loro privacy, a quanto pare.
"Tu gira di destra, io intanto fa alcune foto di villa e di strada" ordina Margarita, inquadrando il cancello e premendo più volte il pulsante di scatto. Zoya raggiunge l'incrocio, rallenta e svolta come da indicazioni. Mentre la spacciatrice continua a riempire la scheda di memoria della fotocamera, la maîtresse sonda la strada alla ricerca di dettagli utili; in quel tratto ci sono alcune case disabitate, ed anche le macchine parcheggiate nei vialetti sembrano meno numerose.
Dopo aver raggiunto la piazzola in fondo alla via ed essersi girata, Zoya parcheggia dietro ad una monovolume. "Tu ha scoperto qualcosa di utile?"
"Muri ha telecamere" borbotta Margarita, osservando le foto appena scattate sul display ed analizzando i dettagli inquadrati. "Due puntano ingresso, altre puntano perimetro. Niente angoli morti. C'è strada sterrata che corre a lato di muri, ma finisce in mezzo a cespugli. Noi non può arrivare con macchina fino a muro su retro, però forse noi riesce a piedi. Angolo di telecamere è stretto, non inquadra bene strada".
"Noi allora fa giro a piedi" esclama Zoya, sorridendo alla compagna ed aprendo lo sportello.

martedì 24 gennaio 2017

0148 - nulla è più cattivo di russo motivato

Viktor aspetta che il ragazzo esca dalla stanza, poi si volta a guardare i russi rimasti. "Se voi è interessati a fosgene, io ha amico che può procurare".
"Tuo amico è affidabile?" chiede Margarita, accendendosi l'ennesima sigaretta e resistendo all'impulso di infilare la mano in tasca ed estrarre la bustina con la cocaina.
"Da" ribatte il mercante d'armi. "Io ha già lavorato con lui, basta che noi paga. Lui fida soltanto di denaro, come ogni serbo che conosce".
"Lui è serbo?" chiede Zoya, tamburellando nervosamente sul bordo del tavolo. Ha già avuto a che fare con alcuni ex jugoslavi, e non è stato un incontro molto... piacevole. "Serbi è cattivi più di russi".
"Tu esagera" esclama Anatoli, ghignando. "Nulla è più cattivo di russo motivato".
"Forse tu ha ragione" replica la maîtresse. "Io però preferisce non affidare mia vita a stronzo nato in mezzo a capre".
Il corriere si afferra il mento e sposta lo sguardo su una finestra, osservando pensieroso il nulla mentre il suo cervello inizia ad abbozzare un piano. "Noi può creare diversivo in villa, magari rompere tubo di fogne. Poi noi veste di addetti a spurgo e arriva per intervento. Io pensa che è miglior modo per avvicinare autobotte a villa senza destare sospetti. Però noi ancora non sa se noi può usare fosgene. Piantina non basta per capire se piano può funzionare".
"Viktor, se tu dice che tuo amico è fidato" interviene Margarita, spazientita da tutti questi discorsi inutili, "tu può contrattare per fosgene. Io e Zoya intanto fa sopralluogo in zona di villa e scatta alcune foto".
"Così però loro ha già visto nostre facce" ribatte la maîtresse, dubbiosa.
"Noi cambia di abito e finge di essere turiste. Se tu tiene scollo aperto e mostra mercanzia, loro di sicuro non ricorda tua faccia. Tu ha parrucche in tuo guardaroba?"
"Ovviamente" esclama piccata la russa. "Se cliente vuole gioco di ruolo, io può accontentare. Tu sceglie vestito e capelli che tu preferisce".
"E io che fa?" chiede Anatoli, vagamente irritato dall'essere stato tenuto fuori da questa fase del piano.
"Tu fa giro con prostitute di Zoya" ribatte Margarita, "così tu rilassa tuoi nervi".

martedì 17 gennaio 2017

0147 - un abbozzo di piano

Arthur recupera il cellulare, legge un messaggio e poi digita qualcosa. Pochi secondo dopo, lo smartphone di Anatoli vibra per la ricezione di un nuovo messaggio.
"Io ha girato te planimetria di villa" esclama, indicando il russo con il suo cellulare. "Ora io spiega cosa io ha saputo da pollo in galera".
Anatoli apre il messaggio e visualizza una piccola piantina. La proprietà non è molto vasta e c'è un unico accesso a sud. Il corpo principale, a ridosso del muro ad ovest, è a due piani ed è a forma di elle. Un'altra piccola struttura sorge ad est, marcata sulla mappa come garage. Il piazzale antistante è abbastanza vasto da permettere ad un grosso camion di fare manovra lasciando spazio sufficiente per un paio di macchine.
"Loro tiene merce qui" esclama Arthur, indicando la rimessa ad est. 
"Noi può usare gas" propone la maîtresse. "Loro muore, noi entra con maschere e ruba tutto".
"Io può procurare fosgene" interviene Vitkor, sorridendo alla donna.
"Ottima idea!" esclama Anatoli. "Noi fa addormentare loro. Per sempre. Tu approva?" aggiunge, osservando Arthur.
"Voi può fare lavoro come meglio crede. Io ricorda solo che voi non deve lasciare testimoni".
"Niet problema, noi usa vecchio sistema" sghignazza il corriere. "Noi uccide tutti con gas, poi noi fa saltare villa. Noi deve solo capire come riempire villa con fosgene".
"Voi fa come crede" esclama Arthur, prendendo il portafoglio dalla tasca posteriore e gettando sul tavolo una mazzetta di banconote. "Ecco anticipo per spese".
Viktor allunga la mano e comincia a contare il denaro. "Io pensa che questo basta per fosgene" esclama con un sorriso, mentre il denaro finisce nella tasca interna della sua giacca.
Anatoli osserva le mosse del ceceno, poi sposta lo sguardo su Arthur. "Che armi troveremo in magazzino? Così noi sa che camion noi ha bisogno per trasporto".
"Se pollo ha detto verità, magazzino è pieno di mitragliette nove millimetri, kalashnikov. Forse anche arma anticarro con munizioni. E cassa di armi americane, M4 d'assalto".
"Fucile M4 fa cagare" borbotta il corriere.
"Clienti è americani patrioti, loro segue moda americana. E simbolo di guerra americana è M4" ribatte Arthur, alzando le spalle.
"Moda vende" esclama Viktor. "Americani vuole Iphone, Hoogan e M4" aggiunge sghignazzando.
Anatoli abbozza un sorriso, poi alza gli occhi per visualizzare nella sua mente le dimensioni del carico. "Se noi porta via tutto, noi ha bisogno di camion per diversivo e camion per trasporto. Per entrare noi può usare betoniera".
"Difficile mascherare betoniera" ribatte il ceceno. "Forse è meglio usare mezzo meno visibile".
Arthur osserva i russi che discutono di come riuscire ad entrare nella villa, poi sbuffa. "Voi prepara piano, come io ha già detto, io lascia voi carta bianca. Intanto io va per secondo giro" aggiunge, strizzando l'occhio a Zoya.
La maîtresse, avendo notato i soldi che il ragazzo ha preso dal portafoglio, annuisce. Di sicuro il figlio minore della famiglia Antonovich non avrà problemi a saldare il conto.

martedì 10 gennaio 2017

0146 - contrattazioni

Viktor osserva attentamente il volto degli altri russi, poi sulle sue labbra si apre un largo sorriso. "Se tu è garante, niet problema" mormora, voltandosi verso Arthur.
"E' bene che noi ora discute di piano" esclama Margarita, accendendosi un'altra sigaretta. "Lavoro sembra complesso".
"Da" commenta Anatoli. "Noi bisogna che fa cose giuste. Se noi fa piccola cazzata, noi scatena guerra tra Famiglie. Guerra fa male a affari e fa morire noi. Perché io scommette che Boris uccide noi".
"Io pensa che Boris prima uccide nostri amici, nostre famiglie e poi pianta noi pallottola in testa" commenta Zoya.
Arthur sorride, poi scrolla le spalle. "Voi è ottima squadra, io pensa che voi è in grado di gestire lavoro".
Margarita fa cadere un cilindro di cenere in un bicchiere, poi punta il dito contro il ragazzo. "Dato che noi rischia molto, io vorrei discutere di nostro compenso. Tremila dollari è troppo poco".
"Io pensa che tu può offrire noi almeno cinquemila" propone la maîtresse.
"Io aveva pensato di offrire voi duemila. Io ha già aggiunto mille dollari a vostro compenso" ribatte Arthur.
"Noi ha già salvato tuo culo da feccia ariana" sbotta la spacciatrice, spegnendo il mozzicone.
"Tu ha detto che noi è come supereroi" aggiunge il corriere. "Noi è supereroi russi, noi non è come Capitan America che lavora gratis. Lui è coglione, noi no".
"Forse voi è più vicini a squadra di supercattivi" ridacchia il ragazzo. "Quattromila?"
"Tu vuole anche pezzo di culo?" sibila Margarita, squadrandolo.
Arthur sbuffa, poi alza lo sguardo. "Io propone quattromila, più voi può tenere cassa presa da camion".
"Quattromila più cassa più spese" ribatte la spacciatrice.
Il ragazzo fissa la russa, che sostiene lo sguardo senza tentennamenti. "Va bene" acconsente con un cenno del capo.
Anatoli osserva per un momento i propri compagni, poi annuisce. "Ok, noi accetta".
"Quando noi deve fare colpo?" chiede Zoya, versandosi un altro bicchiere di vodka.
"Voi ha tre giorni prima che carico venga spostato" esclama Arthur. "Poi niente più lavoro e niente più soldi".