Davanti al motel di Zoya sono parcheggiate una mezza dozzina di utilitarie, tra cui spicca la forma di una BMW sportiva. Alcune finestre sono illuminate, segno che qualche incauto viaggiatore sta usufruendo delle stanze per la notte.
"Dieci dollari che quella è macchina di Arthur" esclama Anatoli, indicando la macchina.
"Niet scommesse" borbotta Margarita, "io non è Zoya".
La spacciatrice scende e osserva Anatoli dirigersi sul retro, quindi varca l'ingresso del motel e si dirige verso la porta che dà sulle stanze private, dedicate alla principale attività della maîtresse.
Zoya è dietro al bancone, intenta a limarsi le unghie. "Priviet, Margarita! Arthur è arrivato mezz'ora fa, ha chiesto due ragazze e si è accomodato in stanza. Noi deve attendere" esclama senza alzare gli occhi dalle sue dita.
"Niet problema" ribatte la donna, sedendosi su una poltroncina e cominciando a sfogliare un giornale vecchio di mesi. "Tu non ha cazzo di giornali più recenti?"
"Nessuno viene qui per leggere" ribatte la maîtresse.
Quando Anatoli spalanca la porta, lo sguardo di Zoya si alza e incrocia quello del russo. "Priviet, Anatoli! Tu è qui per tua seconda volta? Io ha ragazza giusta per te, lei ha insegnato a parecchi ragazzi arte di amore".
Anatoli, dopo aver accenna un saluto in direzione dei due buttafuori che attendono accanto all'ingresso, si appoggia al bancone e guarda storto la maîtresse. "Tu ha cinque minuti?"
"Io in cinque minuti beve caffè" risponde ridendo la donna, "tu in 5 minuti che fa?"
Margarita esplode a ridere, cominciando a battere i piedi e tenendosi la pancia con le mani. Anatoli distoglie lo sguardo ed inizia a guardare per terra, iniziando mentalmente a contare per calmarsi. Arrivato a dieci, allunga di scatto la mano, afferra il braccio di Zoya e la allontana dal bancone, quindi la trascina verso una delle porte che danno sulle camere. I due buttafuori si muovono all'unisono verso i due, ma la maîtresse alza un mano e indica loro di fermarsi. "Se tu non paga, io dice a miei uomini di sbattere te fuori".
"Io non ha mai detto che io non paga" replica Anatoli, appoggiando un rotolo di banconote sul bancone. "Cento dolari basta?"
Zoya prende i soldi, li conta e poi se li infila nella tasca posteriore dei jeans. "Per cento dolari io scopa anche mio cugino" replica con un sorriso malizioso.
Quando i due spariscono all'interno di una camera, Margarita si appoggia allo schienale della poltrona, infila una mano nella tasca interna della giacca ed estrae una bustina piena di polvere bianca. Dato che io deve aspettare comodi di tutti, tanto vale farsi riga! pensa, versando un po' del contenuto sul tavolo, sminuzzando la polvere con una carta di credito e formando due righe. Dopo averci pensato un po', ne separa una parte e allinea una terza riga.
Una voce le fa sollevare il capo. "Tu ha pessimo vizio" esclama Arthur, avvicinando una sedia ed appoggiandosi allo schienale. A torso nudo e con la camicia e la giacca sotto il braccio, appare decisamente in forma: nessun filo di grasso, nessuna cicatrice o tatuaggio, solo muscoli guizzanti messi in mostra e resi lucidi da un sottile velo di sudore.
Margarita ammira il suo corpo atletico del ragazzo, poi si china e aspira in un solo passaggio l'ultima riga di cocaina. "Da, pessimo vizio" ammette, scrollando le spalle.
Arthur fa un cenno alle due guardie di Zoya, quindi si dirige verso una saletta privata facendo cenno alla spacciatrice di seguirlo. "Dove è tuo amico pilota?"
"Lui sta dimostrando a Zoya che lui non è finocchio" spiega la donna, accomodandosi su una sedia. "O almeno io crede".
"Se tuo amico scopa come guida macchina, lui non dovrebbe avere problemi" ridacchia Arthur, appoggiando la giacca su un divanetto ed iniziando ad abbottonarsi la camicia. Dopo essersela infilata nei pantaloni, recupera un pacchetto di sigarette e se ne accende una.
Margarita non può far altro che rispondere con un sorriso.