martedì 22 novembre 2016

0140 - intruso in casa

Le note della quinta sinfonia di Beethoven esplodono nella camera di Anatoli, rimbalzando sulle pareti e facendo vibrare un quadro appeso alla parete. Il corriere piega lentamente la testa, apre un occhio e guarda l'ora: le sette di mattina. Dopo aver spostato le coperte ed essersi seduto sul bordo del letto, chiude gli occhi e s'improvvisa direttore d'orchestra, tenendo il ritmo con le mani e la testa. Alla prima pausa spalanca le palpebre e, sorridendo, mette a tacere la sveglia.
Dopo essersi infilato un paio di pantaloni, recupera il cellulare che sta vibrando; sul display compare il nome di Margarita.
"Priviet, Margarita!" esclama il corriere, gettando uno sguardo fuori dalla finestra. L'azzurro del cielo è velato da uno strato di nubi, ma sembra che per oggi si riesca ad evitare la pioggia.
"Priviet, Anatoli" ribatte la spacciatrice con la voce ancora impastata di sonno. "Questa sera noi ha appuntamento con Arthur. Tu può dare me passaggio?"
Il russo, senza staccare il cellulare dall'orecchio, si volta verso il salotto: un eco della telefonata proviene dall'altra stanza. Recupera istintivamente la pistola da sotto il cuscino ed esce dalla camera, puntando la canna di fronte a sé.
Margarita, distesa sul suo divano, gli dà le spalle. Anatoli socchiude gli occhi ed esala un lento respiro quando nota che la donna non si è tolta le scarpe ed ora i suoi tacchi sono appoggiati sul suo cuscino preferito.
Con un gesto disinvolto si infila la pistola nella cintura, poi entra in punta di piedi in salotto, si avvicina al bracciolo e si piega per entrare nel campo visivo della donna. "Cazzo tu fa in casa mia?" urla di colpo, senza staccare il cellulare dall'orecchio.
Margarita trema per lo spavento, e riesce ad evitare di cadere solo aggrappandosi allo schienale del divano. Dopo essersi guardata un attimo attorno, torna a fissare lo sguardo torvo di Anatoli ed accenna un sorriso. "Io aveva ospiti" si scusa, evitando di aggiungere altri particolari.
Anatoli scuote la testa, ma non fa domande; la spacciatrice ha sempre detto di vivere da sola, quindi è evidente che si tratta di una bugia. Non che gli importi: gli affari della donna non gli interessano, a meno che non lo riguardino in prima persona. Con un paio di passi si sposta verso il portoncino blindato e controlla la serratura. "Come tu ha fatto a entrare?"
"Io ha trovato tua chiave di riserva" risponde Margarita, indicando con un cenno della testa il tavolo alla sua sinistra.
Anatoli si avvicina, recupera la chiave e se la infila in tasca. "Io deve trovare nascondiglio meno ovvio" borbotta, avviandosi verso il bagno.
"Tu non ha risposto" esclama Margarita, strofinandosi gli occhi con i polsi. "Tu dà me passaggio?"
La voce del russo le giunge attutita, parzialmente coperta dal getto di un rubinetto. "Da, niet problema. Però Arthur non ha ancora scritto orario e luogo di appuntamento".
"Tu non ha visto messaggio?" domanda la donna, afferrando il cellulare ed aprendo l'SMS. "Arthur dice che noi va di Zoya stasera. Ore nove".
Anatoli esce dal bagno strofinandosi il volto con un asciugamano, poi fissa la spacciatrice. "Bene, stasera ore nove. Io ora va a correre, poi ha altro impegno".
"Da, da, io capisce" ribatte Margarita, distendendosi di nuovo sul divano. "Io allora può dormire ancora qualche ora".
Anatoli torna in salotto con una felpa col cappuccio ed un paio di pantaloni leggeri. "Da, tu può dormire qui" esclama sedendosi su una sedia per finire di allacciarsi le Adidas, poi fissa duramente la donna. "Ma se tu vuole ancora avere tuoi piedi attaccati a tue gambe, tu toglie immediatamente scarpe e mette di fianco di porta" aggiunge in tono categorico.
"Vaffanculo tu e tue cazzo di regole" bofonchia Margarita, slacciandosi le scarpe e piegando il braccio per lanciarle in direzione del portoncino. Un rapido sguardo all'espressione del corriere e la sua mano si blocca; sbuffando si alza e le allinea sotto all'attaccapanni. "Che palle" sbuffa la donna, distendendosi poi di nuovo sul divano.
Anatoli si avvia sorridendo verso l'uscita, quindi si chiude la porta alle spalle ed inizia a scendere le scale.

Anatoli ferma la nuova berlina che gli ha fornito Jacob, una Crysler 300 blu, sotto l'appartamento di Margarita, spegne i fari e, dopo aver lanciato un'occhiata ad un paio di ragazzi che fanno evoluzioni con lo skateboard salendo e scendendo da una panchina sul marciapiede, le fa uno squillo.
Un paio di minuti più tardi, la spacciatrice apre la portiera e si accomoda sul sedile del passeggero; Anatoli ingrana la prima e si immette nel traffico, diretto al motel di Zoya. "Tu ricorda che io ha preso portafoglio a motociclista, ieri?" esclama, indicando con l'indice il cassetto del cruscotto. La donna lo apre e recupera un logoro portafoglio di pelle nera.
"Da, tu ha scoperto chi era?" commenta aprendo le varie tasche e controllandone il contenuto.
"Hans Edwards, membro di fratellanza ariana" ridacchia il corriere senza distogliere lo sguardo dalla strada.
Margarita si volta di scatto, gli occhi spalancati ed un'espressione sorpresa sul volto. "Fratellanza ariana?"
"Da, forse loro non cercava Arthur" commenta Anatoli. "Io pensa che loro seguiva me".
La spacciatrice fruga nella tasca principale ed estrae un paio di banconote. "Solo venti dollari. Io propone di comprare bottiglia e brindare a loro salute".
Anatoli sorride ed annuisce. Gli ariani che hanno fatto arrestare saranno ormai diretti verso il villaggio-vacanze di Guantanamo, e di sicuro avranno bisogno di molta fortuna per non finire in una fossa comune. Il governo non scherza con chi viene trovato in possesso di un carico nucleare.

7 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Mi è piaciuto il siparietto tra Anantoli e Margarita, sembrava un po' tipo "Casa Vianello"! XD
Anche se devo ammettere che poteva sembrare il preludio per altre cose! ;)
Dai che presto sapremo cosa vuole Arthur dai nostri amici!

andrea ha detto...

Per Arthur, devi avere ancora un po' di pazienza. Per il siparietto "hot"... beh... c'è ancora tempo! E non sarà quello che pensi! =D =D =D

Anatoli ha detto...

io è tipo molto ordinato XD

Nicholas ha detto...

Per il siparietto "hot"... beh... c'è ancora tempo! E non sarà quello che pensi!

Scorsa sessione a wfrp due personaggi per avere delle quote di un magazzino in mano a un'estrosa pittrice hanno dovuto mettersi in posa a petto nudo e abbracciati per ricreare l'ultimo addio di Sigmar al suo prode compagno.
Accarezzarsi i capelli, versare lacrime sul petto del caduto e so on.
Ad un certo punto pensavamo scattasse la bromance.

andrea ha detto...

Che immagine orribile... erano due PG maschili, vero?

Nicholas ha detto...

Ovvio!
:D

Mr. Mist ha detto...

Non so se quest'immagine di Sigmar sia proprio canonica per la chiesa imperiale!