martedì 7 febbraio 2017

0150 - passeggiata tra i cespugli

Margarita infila la fotocamera nella tasca della giacca, controlla di avere la torcia quindi raggiunge la maîtresse. La coppia con il cane non si vede da nessuna parte, probabilmente è già rientrata in casa; la strada è del tutto deserta. Le finestre di un paio di villette sono illuminate ed i lampioni proiettano i loro coni di luce sull'asfalto, ma attorno a loro tutto è immerso nel buio; a parte un lontano abbaiare, il quartiere è avvolto dal silenzio.
Le due russe si avviano lungo il marciapiede, tenendo d'occhio gli ingressi delle varie abitazioni e osservando la conformazione dell'isolato. Le proprietà sono abbastanza ampie e, anche se non si vedono molte siepi, le case sono abbastanza distanti tra loro da garantire un minimo di riservatezza. Dopo essersi guardate attorno per l'ennesima volta ed aver controllato di essere sole, si avvicinano alla villetta più vicina all'alto muro e, sfruttando le ombre proiettate dai lampioni, si infilano nella stradina sterrata. Parecchi cespugli hanno invaso la carreggiata, impedendo di fatto un facile accesso al retro della proprietà. Le due donne si fanno strada tra le erbacce ed i rami fino ad oltrepassare l'angolo sul retro.
"Io non vede telecamere" sussurra eccitata Zoya.
"Da" ribatte Margarita, senza però mostrare lo stesso entusiasmo. "Dietro però non c'è altro ingresso. E quella è testa di vedetta" aggiunge, indicando un'ombra scura sopra il muro che si allontana lentamente. "E profilo di tetto è da parte opposta. E soprattutto villa non è addossata a muro. Impossibile raggiungere finestre senza entrare".
"Fanculo" sbotta la maîtresse. "Meglio che noi va via di qui prima che guardia torni su suoi passi".
La spacciatrice annuisce e, rimanendo chinata, ripercorre lentamente la strada appena fatta. Una decina di minuti dopo, entrambe sono sedute nella piccola utilitaria.
"Dietro c'è fitto bosco" borbotta Margarita, osservando le immagini dal satellite fornite da Google Maps. "Se anche noi riesce a raggiungere zona posteriore, loro ha tutto tempo di organizzarsi e sparare. Anche accesso di lato è difficile, telecamere è grande rogna. Unica possibilità è cancello anteriore..."
"Forse è bene se noi parla lontano di qui" la interrompe Zoya, avviando il motore e ingranando la prima. "Tu ha visto bar o locali qui attorno? Così noi può controllare attività di villa".
"Niet, qui c'è solo case. Niente locali" ribatte la spacciatrice, scuotendo la testa.
Zoya sbuffa ed in silenzio ripercorre la strada dell'andata, dirigendosi verso il suo motel. Margarita intanto recupera il cellulare e compone un numero.

9 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Negli anni '80 quando le trovate tecnologiche come google maps non c'erano, la tecnica era quella di fingersi operai della compagnia dei telefoni / idraulici / elettricisti / disinfestatori,e ci si presentava persino col furgoncino debitamente camuffato! XD

Bei tempi, nessuno dei giocatori ha proposto questa tattica?

andrea ha detto...

Ovvio che sì! =D

andrea ha detto...

C'è un solo problema: bisogna prima creare un "problema" per poi riuscire ad accedere allo stabile... comunque attendete fiduciosi =D

Nicholas ha detto...

Una bella gatta da pelare.
Una volta avevo fatto un'avventura in cui i personaggi dovevano recuperare alcune informazioni da un prigioniero di un carcere di massima sicurezza: per entrare si sono fatti arrestare.

andrea ha detto...

E' stata una bella idea!

Ammetto che, per quest'avventura, ho utilizzato il seguente sistema:
- ho pensato a come la Famiglia avrebbe gestito un "deposito"
- ho valutato che informazioni potrebbero essere trapelate
- ho fornito l'incarico

In pratica, mi sono calato nei panni di chi ha organizzato il deposito. Anche considerando i rischi di venire "beccati" dalla polizia e di un eventuale attacco.

In pratica, per una volta NON ho pensato a come avrei IO affrontato il problema, ma mi sono limitato all'ambiente ed alle situazioni.
Questo per evitare di far finire l'avventura sui binari che avrei avuto in testa (succede spesso ed è difficile metterci un freno "a posteriori").
Avrei ascoltato le idee dei PG, valutato quali potevano essere le conseguenze e le reazioni, quindi le avrei presentate loro (tramite PNG, suggerimenti aperti o tiri intelligenza).
A quel punto i giocatori avrebbero potuto decidere se mettere in atto i loro piani o no.

C'è da dire che sono stato "neutro": niente cattiverie gratuite o stratagemmi per complicargli la vita, ma di contro nessuna facilitazione.

Secondo voi com'è finita?

Nicholas ha detto...

È un buon sistema.
Un approccio che io uso poco perchè non sono così esperto di difese e quindi prediligo la via, forse un po' più pigra, di prevedere una o più possibilità per entrare e vedere quale puntano i pg.
Mentre per altri eventi lascio il gioco molto più libero (ma di solito sono eventi mondani).

Sul come è finita c'è una cosa che tutti i master imparano abbastanza presto: dai abbastanza corda ai giocatori e ci si impiccheranno da soli :D

andrea ha detto...

... o si perdono nel capire come si fa il nodo =P

Mr. Mist ha detto...

Io penso che hai avuto un'ottima condotta nel gestire la situazione Andrea, hai posto i tuoi giocatori di fronte al problema ed hai dato loro libera scelta su come superarlo. Se posso fare un'osservazione alla fine però, calandoti nei panni di chi ha organizzato il deposito, ti sei anche messo inevitabilmente nei panni di chi lo deve attaccare, in quanto se devi difendere per bene un posto lo devi organizzare scovando i punti di forza ed i punti deboli che probabilmente avrai rinforzato (vedi il cancello) o protetto con le telecamere o con la sentinella di ronda, è un processo logico assolutamente naturale e serve a rendere credibile la situazione. Infatti le due scout hanno giustamente evidenziato che è un luogo assai ben difeso, dovranno trovare un modo creativo per entrarci!

Il mio approccio in queste situazioni è misto e talvolta è influenzato dai giocatori che ho: se sono gente molto creativa allora faccio come fai tu, li stimolo ed aspetto che mi stupiscano, altrimenti immagino almeno un paio di strategie a volte anche poco convenzionali, una volta invece di entrare e sabotare una base nemica abbiamo rubato un mezzo pesante del nemico a guardia del complesso e l'abbiamo raso al suolo con quello, salvo poi scappare a gambe levate quando gli altri mezzi hanno contrattaccato!

Sul fatto della corda i miei giocatori non si sono persi nel fare il nodo, ma hanno capito a loro spese che il diavolo è nei dettagli, soprattutto in quelli che non hanno considerato!

andrea ha detto...

Concordo in parte con il discorso di "mettersi nei panni dell'attaccante".

Hai ragione che chiunque debba difendersi penserà a come proteggersi dagli attacchi, però non nella mia testa ho "perso tempo" a valutare tutte le casistiche possibili (più o meno attuabili e più o meno probabili), soprattutto perché ho pensato che, per un deposito, è meglio mantenere un basso profilo che proteggersi come una fortezza inespugnabile.

La mia idea era proprio quella di spingere i giocatori a pensare creativamente e valutare le conseguenze, senza "forzarli" verso una soluzione preconfezionata. Ho notato che, se fantastico su un tipo di piano, poi finisce che spingo affinché si arrivi a quello (o ad una versione molto simile). E non è bello.

E nell'ultimo periodo spingo molto sulla parte "creativa" perché mi sono accorto che i miei giocatori tendono ad usare sempre e solo le stesse "tecniche", indipendentemente dal contesto o dal problema. Forse è solo stanchezza (è un periodo duro e pesante per tutti), ma... mi spiace tanto dirlo, ma dopo la trentesima minaccia uguale a se stessa prego (e spingo) affinché cambi qualcosa!

PS: fantastica l'idea di prendere il mezzo pesante ed usarlo contro i vecchi proprietari! E' una mossa intelligente, vuol dire sfruttare il contesto a proprio vantaggio!