martedì 14 febbraio 2017

0151 - partita di poker

Anatoli, dopo aver rifiutato per la seconda volta la ragazza offerta dalla dipendente di Zoya, esce dal motel, monta in macchina e si dirige al Chiaka Bar. Artur è membro di Famiglia, da, ma questo è lavoro rischioso e io non vuole rischiare di scontentare Alexei riflette tra sé, entrando nel locale.
Un paio di uomini di Boris smettono di bere e si voltano a guardare il nuovo arrivato, poi, dopo averlo riconosciuto, riprendono la loro attività alcolica. A parte la musica di sottofondo, un anonimo brano pop passato da una radio locale, il bar è stranamente silenzioso e, soprattutto, più vuoto rispetto al solito.
Anatoli si avvicina al barista e chiede di Alexei.
"Capo è impegnato in saletta privata" ribatte Vladimir, appoggiando un bicchierino sul bancone e riempiendolo fino all'orlo senza che il russo abbia chiesto nulla. "Partita durerà per altra ora, io crede".
"Spassiba" esclama Anatoli, svuotando il bicchiere in un unico sorso e appoggiandolo poi a testa in giù. "Tu pensa che io può entrare?"
Il barista alza le spalle, poi gli fa cenno con la testa di andare. Dopo aver assestato una pacca sulla spalla ad una delle due guardie del corpo di Boris al bancone, il corriere si dirige verso la saletta, bussa un paio di volte ed entra.
La piccola stanza è pregna nel fumo di sigarette e cubani. Sei persone, tra cui Alexei, sono sedute ad un tavolo tondo coperto da un panno verde. Parecchie banconote sono ammassate davanti ad ogni giocatore, mentre un tipo pelato distribuisce le carte.
Anatoli si appoggia al muro e osserva le varie facce, cercando di riconoscere gli avversari del suo capo. Un paio, americani, hanno un volto familiare, ma non il russo riesce a ricordarsi dove li ha già visti. Forse sono membri di altre Famiglie, o forse sono solo amici del capo.
"Io batte tuo tris con mia scala" esclama Alexei con un sorriso, appoggiando le carte sul tavolo ed afferrando la piccola montagnola di banconote al centro del tavolo.
"Merda" mormora l'uomo seduto di fronte a lui, lanciando le carte in direzione del mazziere ed appoggiando la schiena sulla sedia. "Questa è terza mano di fila che tu ha punto migliore".
"Fortuna va a chi merita" ribatte il capo sghignazzando, poi volta lo sguardo e fissa il nuovo arrivato. "Anatoli! Perché tu non unisce a noi? Duecento dollari per entrare".
Il russo sorride, afferra una sedia libera e si accomoda. "Perché no? Io ora spenna voi".
"Da, da, tutti dice queste spacconate appena seduti" ridacchia l'uomo alla sua sinistra, "prima di uscire senza neanche più mutande".
"Settimana fiacca" esclama il corriere, guardando le due carte che il mazziere gli consegna e mettendo qualche dollaro sul piatto.
"Attorno a tavolo di gioco non si parla di lavoro" lo riprende Alexei, alzando gli angoli delle due carte di fronte a sé e coprendo l'apertura.
"Da, niet problema, io non voleva offendere" si scusa Anatoli, gettando le carte sul tavolo dopo un rilancio. Dopo aver riflettuto per un momento, tenta un'altro approccio. "Tuo fratello Artur è simpatico".
"Da, Artur è testa calda" ribatte Alexei, lanciandogli un rapido sguardo e tornando poi a osservare le mosse dei suoi avversari. "Lui vorrebbe fare grande uomo, ma lui deve ancora imparare a seguire ordini".
"Io ha notato" mormora il corriere, osservando i suoi dieci dollari finire, assieme al resto del piatto, tra le mani di uno dei due americani. Poi la sua attenzione viene attirata dalla vibrazione del cellulare nella tasca dei pantaloni.
"Spero voi scusa me" esclama, alzandosi ed uscendo dalla stanza.

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Ecco questo è un momento molto delicato... se Anatoli metaforicamente gioca male le sue carte si ritroverà in un grosso guaio e non solo lui! Il giocatore s'è preso un bel rischio, ha fatto tutto in autonomia o ha concertato la cosa con gli altri?

andrea ha detto...

Tutto in autonomia! =)

Sondare il terreno con dei mafiosi è sempre rischioso...

Anatoli ha detto...

no palle no gloria da

andrea ha detto...

Tu non ha paura di scarpe di cemento? =D

Nicholas ha detto...

Come hai gestito la partita da poker?
Lancio di dadi?
Cmq sono sempre belle le scene dove c'è un gioco sul tavolo e un altro nele parole dei giocatori.

andrea ha detto...

In questa specifica partita ho fatto fare un tiro al giocatore su "Gioco d'azzardo", spesso però facciamo un paio di vere mani di texas hold'em.

Dipende un po' da come gira la serata... e cosa rappresenta la partita: se serve come pretesto per discutere, bastano due tiri (così non si rompe troppo il filo del discorso); se serve per "fare cassa", la partita diventa interessante.

In DeadLands ci sono le regole per combinare tiri e partita vera =)