martedì 12 luglio 2016

0121 - ultime notizie alla radio

Sergej scende dalla berlina, porge un bicchiere di carta a Margarita colmo di caffè, poi attende che la donna salga in auto per accomodarsi di nuovo accanto ad Anatoli.
"Io ha già detto a Sergej che io ha sentito mio contatto" esclama la spacciatrice, recuperando una sigaretta ed iniziando a giocarci. Le case ed i palazzi sfilano accanto alla macchina, coprendo a tratti il cielo terso. "Philip farà da intermediario. Noi propone vendita di armi a naziskin, poi noi organizza incontro, chiama polizia e incastra loro con carico nucleare".
I due russi si guardano, poi Anatoli fissa la donna dallo specchietto retrovisore. "Tu ha pensato a tutto, da?"
"Tu ha altra idea?"
"Cosa voi dice se Philip incontra naziskin e consegna loro armi? Noi può fare chiamata a polizia appena prima di consegna, così loro arriva e trova naziskin con mani su bomba" propone Sergej. "Oppure noi organizza in posto dove loro lavora. Così agenti trova solo Philip e arma nucleare, mentre noi sta alla larga. Noi così esce puliti".
"Niet, io non voglio usare Philip come esca e mandare lui in gabbia" esclama la spacciatrice. "Philip è buon cliente".
"Tu aveva detto che lui non paga" mormora Anatoli, continuando a tenere gli occhi sulla strada. "Come mai tu ha cambiato idea?"
"Lui ha solo periodo difficile" esclama Margarita socchiudendo gli occhi. "Io ha detto niet galera per mio cliente".
"Da, da, niet problema, noi terrà lui fuori di galera" esclama il corriere accennando un sì con la testa. "Io non vede ora di mandare coglioni a Guantanamo. 'Terroristi nazisti' suona bene come capo di accusa".
Margarita e Sergej iniziano a ridacchiare, poi il pianista riprende il controllo di sé e si volta a guardare prima la spacciatrice, poi il corriere. "Voi ha saputo niente di giovane naziskin che noi ha lasciato in territorio di Nuova Africa?"
"Niet" esclama Anatoli, poi allunga la mano ed accende l'autoradio. Dopo aver sintonizzato il canale su uno dei telegiornali locali, appoggia di nuovo la schiena sul sedile e si mette in ascolto.
"... e per la cronaca estera è tutto. Passando alle notizie locali, ieri notte la polizia è dovuta intervenire per fermare il linciaggio di un uomo bianco in mutande da parte di una gang di afroamericani nel quartiere di Roxbury. Il giovane, che a detta degli inquirenti faceva parte di una gang di naziskin, è stato trasportato d'urgenza al Massachussetts General Hospital; purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare. Tre persone sono state arrestate con un'accusa di omicidio volontario aggravato da motivi razziali; gli agenti stanno setacciando il quartiere in cerca dei due complici che sono riusciti a fuggire a piedi prima dell'arrivo della polizia".
Sergej fissa il cielo fuori dal parabrezza senza proferir parola, sconcertato da quanto ha sentito e pienamente consapevole del suo ruolo nella vicenda. Non si aspettava che i neri del ghetto fossero capaci di tanto. Un po' di botte erano scontate, ma farlo finire all'altro mondo... quello proprio no.
"Ragazzo ha scelto pessimo quartiere per fare sonnellino" mormora Margarita, giocando con l'accendino ed accennando un sorriso divertito. "Se coglione avesse giocato a videogames invece di insultare vecchiette, ora suo culo sarebbe piantato su divano di sua casa e non sopra tavolo di obitorio".
Anatoli sorride alla battuta della spacciatrice, poi rallenta e parcheggia la berlina dietro ad un furgone blu, con un disegno bianco che copre gran parte della fiancata, la forma stilizzata di un topo al centro di un mirino. Un paio di ragazzi escono dal Green T Coffee con un'enorme bicchiere di carta, aprono il portellone laterale, raccolgono una cassetta degli attrezzi e si dirigono a est senza degnare i russi di uno sguardo. Un giovane magro, con una maglietta degli Iron Maiden ed i jeans stracciati, è appoggiato alla vetrina e si guarda intorno.
"Priviet, Philip!" lo saluta Margarita, uscendo dalla macchina e andandogli incontro. "Tu non ha già bevuto tuo caffè, da? Noi entra, offre caffè e parla di affari!"
Anche Sergej ed Anatoli escono dalla berlina e raggiungono la donna che sta parlando allegramente con il suo giovane cliente. Il ragazzo sembra imbarazzato: si vede lontano un miglio che non è entusiasta di farsi vedere in pubblico con la sua spacciatrice di fiducia e continua a rispondere a monosillabi mentre lancia occhiate furtive a destra ed a sinistra.
Dopo aver accennato un saluto, il pianista apre la porta, fa passare la donna ed il ragazzo, quindi attende che anche il corriere entri nel locale. Dopo un'ultima occhiata al grosso furgone vuoto dell'impresa di disinfestazione, Anatoli raggiunge Sergej, gli appoggia una mano sulla spalla, sorride e fa cenno di precederlo.

5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Scaricare un potenziale pentito alla polizia non mi sembrava il massimo! So d'accordo con Margarita!

Anatoli ha detto...

se lui no tatuava lui ancora via da...scelte in vita si pagano

Anatoli ha detto...

*ancora in vita...ora io spara a telefono

Mr. Mist ha detto...

Adesso che ci penso meglio i nostri russi fatebbero bene a vedere se Philip ha un microfono, è dai tempi di Miami Vice che la polizia usa i furgoni della disinfestazione come centri d'ascolto! ;)

andrea ha detto...

Cavolo, idea fantastica!

Peccato non averla avuta in quel momento... =|