martedì 13 settembre 2016

0130 - calma piatta

Sono trascorse più di due settimane dall'ultima operazione ed il cellulare è sempre rimasto muto. Nessuna chiamata notturna, nessun messaggio che preannunciava un nuovo lavoro. Boris non si è più fatto vedere al locale. I suoi tirapiedi sostengono che il boss stia cercando di riunire le Famiglie sotto un'unica bandiera, risolvendo le dispute interne più importanti per evitare un'inutile guerra di mafia. Sembra che Pavlov lo accompagni nei suoi viaggi d'affari, ma nessuno ha ancora avuto modo di parlare con l'ex atleta.
Alexei, invece, si è rintanato nel suo ufficio ed ha mantenuto un profilo basso dopo aver ricevuto una visita da parte del detective Gunn. Nessun sa di cosa abbiano parlato i due, ma dalla faccia incazzata del poliziotto e da come ha sbattuto la porta uscendo, tutti hanno dedotto che anche questa volta le accuse mosse alla Famiglia siano cadute nel vuoto.
Il periodo di calma ha inoltre permesso a tutti di riprendere le proprie attività quotidiane e di rimettersi in sesto: Zoya si è completamente ripresa dal pestaggio ed ha deciso di assumere due guardie in più per il suo motel; Anatoli ne ha approfittato per raggiungere il Canada e ritirare due o tre pacchi da un suo amico di lunga data, conosciuto in Europa durante una delle sue missioni per l'Ambasciata; Margarita, infine, ha sfruttato il tempo libero per piazzare parecchia droga e per consolidare il territorio sotto il suo controllo. Nessuno sa cosa stia facendo Sergej, e a quanto pare a nessuno dei suoi compagni frega nulla.

"Spassiba, Anatoli" esclama Viktor, riponendo il lanciagranate nella scatola di metallo e chiudendo le due serrature. "Io spera di piazzare tua merce presto. Massimo tre settimane".
"Niet problema" ribatte il corriere, uscendo dal box e aspettando che l'uomo chiuda con il lucchetto la serranda. "Tu ricorda nostro patto, da? Se io ha bisogno di armi, tu mette me davanti tuoi clienti. Io vuole essere sempre primo di lista".
Viktor sorride e allunga la mano. "Quando tu ha bisogno, tu chiama e io risponde!"
Anatoli gli stringe la mano, poi sente il cellulare vibrare. "Finalmente lavoro!" esclama leggendo il messaggio. "Alexei ha programmato incontro per oggi pomeriggio" aggiunge, alzando gli occhi verso la tasca dell'uomo.
"Io ha altri impegni" ridacchia Viktor, controllando il cellulare e scrollando le spalle. "Tu porta miei saluti a piccolo boss e dì lui che se ha bisogno di merce, io può procurare".
"Da, io riferisce" ribatte il corriere, salendo in macchina ed abbassando il finestrino della berlina per farsi sentire. "Tu ricorda che oggi tu non ha visto me".
"Io oggi non ha visto nessuno" esclama il contrabbandiere sorridendo.
Anatoli annuisce, avvia il motore e si dirige lentamente verso il centro di Boston, diretto al Chaika Bar.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

"Adoro questi brevi momenti di quiete prima della tempesta..."

andrea ha detto...

Ehehe... tra un po' entrerà "in campo" un nuovo PNG =D

PNG che ovviamente verrà odiato un po' da tutti. Com'è giusto che sia!

Nicholas ha detto...

Perchè non prendersi una rilassante vacanza contrabbandando lancia-granate?
È come andare a pesca.