martedì 27 settembre 2016

0132 - attesa fuori dal carcere

La superstrada scorre tranquilla sotto le ruote della berlina di Anatoli; le poche vetture dirette a sud viaggiano al centro delle tre corsie rispettando i limiti. Una pattuglia della polizia sorpassa a sirene spiegate e si immette senza frenare nel primo svincolo.
Il corriere controlla distrattamente il tachimetro, si sposta di corsia e sorpassa una vecchia station wagon bicolor, guidata da un anziano con il naso troppo vicino al parabrezza. Dopo qualche chilometro, aziona la frecca e si sposta lungo la corsia più esterna, seguendo le indicazioni per la prigione della Contea.
"Merda!" esclama Margarita battendosi un palmo sulla fronte. "Io non può entrare in prigione con mia droga! Io deve lasciare mie bustine in tua macchina".
"Noi non entra in prigione" ribatte Anatoli, fermandosi ad uno stop e svoltando a destra. "Noi parcheggia davanti come visitatori e poi noi aspetta che Arthur esca da cancello".
"Tu ha mai visto sua faccia?" chiede lei, osservando gli occhi del corriere dallo specchietto e scatenando una risatina impertinente da parte di Zoya.
"Niet" sibila Anatoli, la voce carica di disappunto.
"Forse è meglio se io chiede foto a Alexei" mormora la spacciatrice, poi invia un breve messaggio al capo.
Dopo un paio di minuti, mentre il corriere ferma la macchina in uno dei tanti posti del grande parcheggio che fronteggia la prigione, il cellulare di Margarita vibra.
"Ecco volto di fratello di capo" esclama, spostando il cellulare per far vedere a tutti l'immagine appena ricevuta. Zoya, seduta dietro, si sporge tra i due sedili per vedere meglio la persona che dev'essere condotta sana e salva a casa.
La foto inquadra di tre quarti un ragazzo di quasi trent'anni vestito in completo scuro, atletico e dall'aria giovanile. Il volto, magro e leggermente scavato, è incorniciato da capelli castani tenuti corti. L'espressione seria, una leggera stempiatura e gli occhiali da sole tondi gli danno un'aria più matura di quella che tutti si aspettavano.
"Ora noi deve solo attendere che fratello di Alexei venga rilasciato" mormora Zoya, accendendosi una sigaretta e soffiando il fumo fuori dal finestrino.
"Noi fa partita a poker mentre aspetta?" propone Margarita.
"Mia macchina non è bisca" esclama Anatoli, fissando la compagna dallo specchietto.

I minuti passano lentamente ed i mozziconi di sigaretta si accumulano sotto ai finestrini delle due russe. Anatoli continua a fissare l'alta recinzione che circonda la struttura, pattugliata da svariate guardie strizzate dentro pesanti e antiquati giubbotti antiproiettile. Alcune persone escono dalla porta di servizio, montano in macchina e se ne vanno, altre parcheggiano ed entrano salutando i due uomini all'ingresso.
Alle sei e mezza, quando il sole è già calato e il cielo si è ormai tinto di porpora, un forte rumore metallico rimbomba per il piazzale ed il grande cancello anteriore si apre. Un ragazzo sorridente, in giacca e pantaloni scuri, esce dalla struttura e, dopo pochi passi, comincia a guardarsi attorno aggiustandosi i gemelli che luccicano sotto la luce dei lampioni appena accesi.
"Dove è finita tuta da carcerato?" chiede Margarita, spalancando gli occhi. "Come mai lui ha giacca e pantaloni stirati dopo essere uscito da prigione?"
"Forse lui è finito dentro per frode fiscale" commenta Zoya.
"Da, frode fiscale" mormora Anatoli, scuotendo la testa.
"Zoya, tu scende e preleva Arthur" esclama Margarita. "Lui non vede donna da tanto tempo".
"Se lui vuole servizietto, lui deve pagare me" ribatte sbuffando la maîtresse.
Stufo di ascoltare lo stupido battibecco tra le due donne, Anatoli smonta, si appoggia sul cofano a braccia incrociate e, quando Arthur si volta verso di lui, gli fa un cenno con la mano.
Il ragazzo sorride, attraversa il parcheggio e si avvicina allargando le braccia. "Dobri viecier! Tu sei uomo di Alexei?"
"Anatoli, piacere di conoscere te" esclama il corriere allungando la mano. La stretta di Arthur è ferma, anche se la sensazione di pelle vellutata accresce il senso di inquietudine del russo. "Tu sale in macchina, Zoya e Margarita attendono te".
Il sorriso del ragazzo si allarga. "Tu ha portato due ragazze per me! Fantastico!"
Anatoli lo squadra da capo a piedi. "Tu non ha capito, loro è qui per proteggere tuo culo. Però Zoya è tipo di donna che tu cerca" aggiunge, arricciando le labbra in un ghigno.

2 commenti:

Nicholas ha detto...

O crimini contro il patrimonio o cybercrimine, dopotutto i russi ci sguazzano :D

andrea ha detto...

In realtà loro non lo sanno, ma è stato fermato durante una retata per traffico di droga. E' uscito presto grazie agli agganci del padre ed al fatto che alcune prove sono... come dire... non più disponibili.