giovedì 6 aprile 2017

0156 - lontano da orecchie indiscrete

"Se Artur è furbo come dice Alexei, sua idea serve per ridimensionare potere di unica Famiglia che può minacciare posizione di Antonovich" mormora Anatoli, fissando prima Margarita poi Zoya.
"Io dice di riferire tutto a capo" propone la spacciatrice. "Se lui scopre nostro lavoro sottobanco e non approva, noi finisce in merda".
"Io invece dice di vendere informazioni a Alexei" ribatte la maîtresse. "Così noi evita problemi e guadagna soldi".
Viktor tossisce per attirare l'attenzione, poi squadra i tre russi. "Basta con seghe mentali. Voi riesce a prendere cazzo di carico o no? Se voi non è in grado, io e Artur cerca altre persone".
"Noi sta valutando situazione" risponde freddamente Anatoli, i suoi occhi piantati sul mercante d'armi. L'idea che un ceceno lo guardi dall'alto in basso gli fa ribollire il sangue nelle vene, poco importa che finora si sia sempre dimostrato un valido e professionale alleato.
"E comunque noi ha tempo fino a sabato" puntualizza Margarita, indicando una data scarabocchiata accanto alla mappa sul tovagliolo. Le sue dita afferrano un'altra sigaretta, poi fanno scivolare il pacchetto verso le mani di Zoya. "Tua fretta è inutile".
"Se piano non è buono e noi fallisce, anche tuo bel culetto è fottuto" esclama la maîtresse.
"E allora voi pensa a piano che non fallisce" risponde secco Viktor.
"Io ha bisogno di sonno per riflettere bene su piano" interviene Margarita, spegnendo il mozzicone nel posacenere ed alzandosi in piedi.
"Da, questa è buona idea" approva Anatoli, lanciandole un'occhiata d'intesa. Anche lui vuole liberarsi della presenza del ceceno.

Margarita, dopo aver rifiutato un passaggio dal corriere, si allontana a piedi e, dopo essersi assicurata che Viktor non la stia seguendo, ferma un taxi e dà istruzioni per arrivare al Chaika Bar.
L'atmosfera del piccolo locale è la solita, la musica di sottofondo vecchia di trent'anni che riempie la sala, l'odore di birra e vodka, unito al fumo delle sigarette, che appesta l'aria rendendola quasi irrespirabile. E' un posto che sa di casa. Non ci sono avventori e pure le guardie di Boris non sono al loro posto davanti alla porta dell'ufficio, segno che il boss è impegnato altrove. La situazione perfetta per fare domande senza temere che qualcuno senta.
La spacciatrice si siede al bancone e fa un cenno al barista, che prontamente appoggia un bicchiere sulla superficie ancora bagnata e ci versa dentro un'abbondante dose di vodka.
"Spassiba, Vladimir" esclama con un sorriso Margarita, bevendo in un sol sorso il pregiato nettare russo. "Tu conosce Artur?"
"Da, io conosce piccolo Antonovich da quando lui era alto così" ribatte, aprendo il palmo di una mano e piazzandolo a metà coscia.
"Che tipo è? Cosa tu pensa di lui?"
Il barista riempie di nuovo il bicchiere, poi alza gli occhi ed incrocia il suo sguardo. "Ragazzo è sveglio, intelligente. Artur è in grazie di capo" risponde diplomaticamente, senza sbilanciarsi. La luce nel suo sguardo tradisce però altri pensieri.
"Io ha sentito dire che lui è testa calda".
"Da, tipico di adolescenti. Colpa di ormoni, io crede".
La vodka sparisce nella gola della donna mentre riflette su quanto può spingersi oltre. "Quanti morti ha causato per suoi colpi di testa?"
"Sotto la sua direzione solo due colpi andati male e qualche uomo finito in galera. A volte succede. Perché tu fa queste domande?"
"Perché noi ha recuperato lui fuori di prigione e qualcuno ha tentato di uccidere lui".
Vladimir non riesce a trattenere una risata poi, dopo aver ripreso il controllo, torna serio. "Lui è, come dice americani, cagacazzi. Lui fa spesso sbruffone. Probabilmente lui ha steso qualcuno in prigione e questo non ha messo faccenda su piano personale".
"Noi ha rischiato nostro culo per salvare suo culo".
"E questo è problema?"
"Niet, questa è vita di Famiglia. Io diceva tanto per dire" mormora, scolandosi il terzo bicchierino e chiedendone un altro.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Dal comportamento dei personaggi penso che intorno al tavolo si sia dscusso se accettare o meno l'incarico,infatti Anatoli prima e Margarita poi hanno cercato di capire come avrebbe ragito Arthur se le cose si fossero messe per il peggio, o se i personaggi avessero ribalzato il lavoro. Non dev'essere stata una decisione facile.
Il tema del razzismo invece mi piace molto, da spessore e realismo alla situazione complimenti sia per come è narrato che per il fatto di averlo ruolato.

andrea ha detto...

Ho trascritto più o meno fedelmente (tagliando solo qualche discorso ripetuto) la discussione su come comportarsi. La questione era spinosa e l'idea di mettersi contro il proprio capo non piaceva a nessuno.
D'altro canto, nessuno voleva rifiutarsi di fare il lavoro.

Per quanto riguarda il tema del razzismo, al tavolo è stato tenuto un tono scherzoso e ci sono state tante risate basate sui vari luoghi comuni. In questo modo è stato divertente e per niente "imbarazzante", dati i temi trattati.

Nicholas ha detto...

Giocatori contro altri giocatori, se ben gestita è una delle risorse migliori per aumentare la tensione nelle avventure.