martedì 28 giugno 2016

0119 - consegna a domicilio

"Tu ha avuto buona idea" esclama Margarita ridacchiando, poi aggiunge: "Togliamo tutti suoi vestiti, così loro vede bene svastiche su braccia e collo".
I tre russi spogliano il giovane naziskin, infilano i vestiti in un sacco e li gettano nel bagagliaio. 
"Noi ora scrive su sua schiena 'io odio negri'" aggiunge la spacciatrice, con un lampo di malizia negli occhi.
"Forse lui ha già scritta simile su sua pelle" ribatte Sergej. "Anatoli, tu prova a controllare".
"No, lui ha solo frasi in lingua tedesca" commenta il corriere, osservando i vari tatuaggi.
Sergej osserva i vari emblemi sul corpo del ragazzo e scuote la testa. "Secondo me scritta non serve. Lui ha già abbastanza svastiche su sue braccia. Neri capirà".
Mentre margarita si accomoda sul sedile posteriore senza smettere di ridacchiare, Anatoli si mette alla guida, esce dal piccolo molo privato e si dirige verso Roxbury.
"Noi può lasciare lui in Holworthy Street" esclama la spacciatrice. "Giornale parlava di sparatoria tra gang".
"Tu legge giornale?" chiede Sergej, voltandosi sorpreso.
"Tu pensa che io è analfabeta?" ribatte seccata la donna. "Io deve migliorare mia lingua, così io può capire se fornitori vuole fregare me".
Sergej, scrollando le spalle, si sistema sul sedile e recupera dal cassettino portaoggetti gli averi del ragazzo. Dopo aver passato a Margarita il cellulare, apre il portafoglio del ragazzo e ne controlla il contenuto. "Solo venticinque dolari".
"Dopo noi divide" ribatte Anatoli.
"Niet! Quelli sono miei soldi!" esclama la spacciatrice, sporgendosi tra i due sedili. "Io ha dato stronzo mia droga!"
"Va bene, va bene" borbotta il pianista, allungandole le banconote. Margarita si infila i soldi in tasca e comincia a frugare nel telefonino.
"Io ha trovato numeri di Kram e Bullet" esclama la spacciatrice, navigando tra i contatti del giovane. 
"Ottimo!" esclama Anatoli con un largo sorriso sul volto, poi mette la freccia e svolta nell'ennesima laterale.

Dopo una decina di minuti, i muri delle case cominciano ad essere invasi dai graffiti, segno che i russi hanno raggiunto il quartiere di Roxbury. Il corriere abbassa il finestrino, facendo entrare una ventata d'aria tiepida nell'abitacolo, e indica un cartello.
"Holworthy Street" esclama. "Ora noi cerca buon posto dove scaricare coglione".
La macchina rallenta e procede a passo d'uomo lungo la via, unico veicolo in movimento nella strada pressoché deserta. Il fragore del coperchio di un bidone fatto cadere da un gatto ed il lontano abbaiare di un cane sono gli unici rumori che riempiono la notte.
Ad un certo punto i russi sentono le note di un brano rap provenire da una vecchia Chevy Monte Carlo verde acido, con il tettuccio bianco, i paraurti cromati e gli ammortizzatori scarichi, ferma un paio di isolati più avanti. Alcuni ragazzi di colore, con addosso felpe e camicie a maniche lunghe nonostante il caldo, fumano e bevono birra lì accanto.
"Io dice che quella è gente giusta per prendersi cura di nostro amico" sussurra Sergej, muovendosi nervosamente sul sedile e appoggiando la mano sul calcio della pistola. Il contatto con il freddo metallo lo tranquillizza un po'.
"Margarita, tu tiene te pronta a scaricare coglione" mormora Anatoli, poi appoggia un gomito fuori dal finestrino. "Appena lui tocca asfalto, io affonda piede su acceleratore".
Quando la berlina si avvicina, il gruppetto si volta come un sol uomo per affrontare la possibile minaccia. I loro occhi iniziano a scrutare nell'abitacolo, illuminato da uno dei pochi lampioni funzionanti, alla ricerca del volto degli occupanti; le mani si spostano dietro la schiena, raggiungendo le pistole infilate nelle cinture.
"Buonasera!" esclama il corriere. "Noi ha regalino per voi!"
Lo sguardo perplesso di un paio di loro è il segnale per la spacciatrice: la sua mano raggiunge la maniglia, la portiera si apre ed il corpo del naziskin rotola fuori dal veicolo. Il giovane atterra scompostamente sul selciato, i tatuaggi perfettamente illuminati dalla gialla luce del lampione.
Anatoli con un gesto fluido scala e affonda sul pedale del gas. La berlina scatta in avanti e prende velocità, lasciando tracce scure sull'asfalto.
Margarita e Sergej tengono d'occhio i ragazzi: un paio si fiondano sul corpo che giace per terra, altri estraggono le armi e le puntano contro la macchina. Il fragore di un paio di colpi sparati riempie l'abitacolo, ma nessun di essi va a segno.
La berlina imbocca la prima laterale e si perde nella notte.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Per un attimo ho pensato che avessero giustiziato subito il nazi, certo che anche i russi hanno corso un bel rischio!

Anatoli ha detto...

io chiamare "rischio di impresa" XD

andrea ha detto...

Quando un russo non vuole sporcarsi le mani, fa fare il lavoro sporco ad altri... =D