martedì 2 agosto 2016

0124 - venditore professionista

Philip si appoggia alla muro e osserva un'ultima volta Sergej, che lo fissa impassibile. Poi controlla per l'ultima volta il numero, sospira e preme il tasto di chiamata.
"Ciao!" esclama con tono allegro il ragazzo. "Tu non sai chi sono, ma io so che tu cerchi qualcosa. Me l'ha detto un certo Roy Carter".
Dopo una breve pausa, riprende: "Non ti fidi, è chiaro. Fai pure quello che vuoi, io... sì, sì... spero tu stia scherzando, comunque se ti interessa io devo liberarmi di un po' di merce che, a quel che mi ha detto Roy, ti serve".
Altra pausa. "Cinque... sì, AK... no, niente di più piccolo" esclama, lanciando uno sguardo a Sergej, che scuote la testa e fa cenno di continuare la trattativa.
"Milleseicento per tutto, cinque caricatori compresi... sì... guarda, solo perché devo disfarmene facciamo millequattrocento" replica sbuffando, "ma questa è la mia ultima proposta".
Sergej lo fissa intensamente, vorrebbe chiedergli come sta andando la trattativa ma si guarda bene dal farlo. Philip gli fa un cenno affermativo, poi riprende a parlare: "No, decido io dove... Segnati questo indirizzo: 12 di Otis Street. E' un capannone abbandonato fuori città. Ci vediamo lì dopo mezzanotte, metti i contanti in un borsone. Piccolo taglio, non consecutivi. Niente scherzi, niente sbirri" conclude, poi scoppia a ridere. "Con chi pensi di parlare? Sentirò la voce di uno sbirro solo quando mi metteranno delle manette ai polsi".
Dopo aver sentito la risposta, fa una smorfia quindi aggiunge: "Sì, va bene. Puoi richiamarmi su questo numero", poi chiude la telefonata.
"Bravo ragazzo, tu è stato molto convincente" esclama il pianista, sinceramente sorpreso.
Philip scivola lungo la parete e si siede per terra. "E' fatta, avete il vostro incontro. Ed un criminale ha il mio numero di cellulare. Mi vien voglia di vomitare", aggiunge coprendosi gli occhi con la mano e cercando di controllare il respiro.
"Tua voce era calma" commenta Sergej, "come se tu è abituato a questi affari".
"Faccio il venditore nell'autosalone di mio zio" spiega Philip. "Ho immaginato di vendere una delle sue... auto d'occasione".
"Tu vende anche macchine decenti?" chiede il pianista, pensando che potrebbe essere l'occasione buona per cambiare la sua vecchia Prius di seconda mano.
"Non so se ho voglia di rivedervi, dopo tutto questo" mormora il ragazzo, alzando lo sguardo e sorridendo imbarazzato.
"Io può pagare, miei soldi puliti" esclama Sergej. "Non come soldi di Margarita".
Philip si rialza, si passa le mani sul sedere per togliersi la polvere del vicolo, poi infila una mano nel portafoglio e consegna un biglietto da visita al russo. "Va bene, puoi trovarmi qui. Però fai finta di non conoscermi, mio zio non capirebbe".
"Da, niet problema" sorride il pianista, infilandosi in tasca il biglietto da visita.

2 commenti:

Nicholas ha detto...

Vende qualsiasi cosa :D

andrea ha detto...

La possibilità di essere fatti fuori dalla mafia russa spinge le persone a dare il meglio di sé! =D