venerdì 8 aprile 2016

0100 - fuga nella boscaglia

Mentre Sergej continua a fissare il cadavere di Bennet, Margarita si volta e con pochi rapidi passi raggiunge i cespugli che costeggiano la strada; il sottobosco è abbastanza fitto e, complice la notte buia, in pochi secondi scompare alla vista.
Pavlov inizia a zoppicare dietro alla donna, cercando di muoversi il più velocemente possibile. A causa degli sforzi della nottata, la gamba malandata sembra rigida come un pezzo di legno.
La notte viene illuminata dalle luci rosse e blu delle macchine della polizia, che si riflettono sui muri delle case e sui lampioni. Anatoli rivolge la sua attenzione al pianista, ancora imbambolato a guardare il corpo disteso ai suoi piedi; aggirato l'ultimo SUV, lo prende per un braccio e lo scuote.
"Tu ora muove tuo culo se tu non vuole finire in gabbia" dice a bassa voce il corriere, iniziando a trascinare il compagno verso la salvezza offerta dalla boscaglia.
Il pianista si riscuote, fa un cenno affermativo con la testa e comincia a farsi largo tra i rami, con Anatoli che lo segue a meno di un metro di distanza.
Il suono delle sirene è ormai assordante. Il gruppo si acquatta tra le ombre ed osserva tre volanti che convergono sul luogo dello scontro a fuoco, inchiodando a poca distanza dai SUV; le portiere si aprono di scatto e sei poliziotti escono puntando le pistole verso le macchine ferme in mezzo all'incrocio.
Anatoli tocca il braccio di Margarita per richiamare la sua attenzione. "Noi ora prosegue in mezzo a cespugli, poi fa giro largo e recupera carretta di Sergej".
La spacciatrice annuisce, poi si volta verso Pavlov per metterlo al corrente del piano. Cercando di muovere meno rami possibile, il gruppo si allontana dal luogo dello scontro, prosegue per un centinaio di metri quindi osserva la situazione nella strada parallela. Le luci dei lampeggianti sono lontane, le finestre delle case sono tutte sbarrate. In giro non c'è anima viva.
Anatoli muove un passo per uscire dalla protezione della boscaglia, ma Sergej gli afferra la manica. "Come fa noi con macchina di famiglia?"
Il corriere sbatte un paio di volte le palpebre, poi realizza. La berlina è rimasta incastrata tra i SUV, sfigurata dalle numerose rafficate.
"Noi ora raggiunge motel a piedi, poi noi fa denuncia. Qualcuno ha rubato nostra macchina, da?"
"E se loro chiede perché noi non ha chiamato prima?" chiede dubbioso Sergej.
"Noi aveva lasciato cellulari dentro cassetto di cruscotto" replica Margarita, seria. "Noi non conosce bene cittadina e non sa dove trovare cabina telefonica".
Pavlov osserva annoiato la discussione, poi si guarda attorno. "E meglio che ora noi cambia aria" sussurra, poi attraversa la strada.
I compagni lo seguono nel giardino di una delle villette abbandonate e spariscono tra la vegetazione che delimita il lato posteriore.

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Non so se la scusa di Margarita reggerà con i poliziotti!

In ogni caso traguardo 100 posts raggiunto! Complimenti! ;)

margarita ha detto...

festa per i 100 post del blog! cocaina gratis per tutti!

andrea ha detto...

@Mr. Mist: devono prima tornare in camera! =P

@Margarita: gratis, figurarsi! Non ti crede nessuno... Quando tutti saranno strafatti, sfilerai loro i portafogli e gli orologi d'oro!

Nicholas ha detto...

100!
Complimenti anche da parte mia.
Le avventure dei russi sono sempre un piacere da leggere.

New Rachmaninov ha detto...

Io è molto contento di aver raggiunto ancora vivo i 100 post. Bravo Andrea che racconta parte più importante di mia vita.
Lo omaggio con il concerto per pianoforte numero 2 di Shostakovich https://www.youtube.com/watch?v=BCTEx3w2_jU

Nicholas ha detto...

Ahhhh, concerto per pistola e valigetta.
Un grande classico.