mercoledì 20 aprile 2016

0105 - chiamata d'urgenza

Il piccolo ristorante cinese è quasi vuoto nonostante siano solo le dieci e mezza di sera, solo un paio di asiatici stanno affrontando l'ennesima portata seduti ad un tavolino piazzato in un angolo. Sarà perché l'odore di alghe fritte e di salsa di soia appesta la piccola sala o per la mancanza di sorrisi sul volto dei camerieri. Questo però non impedisce ad Anatoli di andarci a mangiare ogni volta che può. Il pollo alle mandorle è il migliore di Boston e, se preceduto da involtini primavera e ravioli di gamberi, surclassa ristoranti ben più rinomati.
Mentre si sta portando alla bocca l'ennesimo pezzo di carne, il corriere sente il cellulare vibrare nella tasca posteriore dei pantaloni. Chi cazzo spacca coglioni a quest'ora? Io non può nemmeno mangiare in pace!
Dopo una rapida occhiata al display, Anatoli appoggia le bacchette sul piccolo supporto in ceramica a forma di mucca e risponde. "Ciao, Alexei".
Il boss sorvola sui convenevoli. "Tu chiama Sergej e Margarita, poi voi viene in mio ufficio. Noi ha grosso problema da risolvere".
"Da. A tra poco".
Anatoli manda giù il boccone con un sorso di birra, poi si alza. Davanti a lui si materializza un cameriere, che raccoglie il piatto pieno ancora per metà e scompare subito dopo in cucina.
Io odia sprecare cibo pensa, gettando alcune banconote sul tavolo ed uscendo dal locale.

Margarita sbatte un paio di volte le palpebre, premendo prima una narice e poi l'altra per assimilare ogni singolo granello della riga di polvere bianca che si è appena tirata.
Ora io è pronta ad affrontare nottata di lavoro pensa la spacciatrice, estendendo le braccia e sgranchendosi la schiena. Nel silenzio della piccola stanza insonorizzata la vibrazione del cellulare risuona come una cannonata; Margarita allunga una mano e controlla il numero.
"Cosa cazzo vuoi, Anatoli?" esclama la donna, rispondendo alla chiamata. "Io sta per scendere in strada per gestire miei affari".
"Privièt, Margarita" ribatte il russo. "Tu ha appena alzato tuo culo da tuo letto?"
"Da".
"Alexei vuole che noi raggiunge lui in ufficio. Lui ha detto che noi ha grosso problema".
"Io deve lavorare per compensare perdita di panetto di droga! Lui può fottersi con grosso cazzo di gomma!"
"Soldi che Alexei ha dato te non basta a risarcire droga?" chiede divertito Anatoli. "Se lui ha problema, noi ha problema. Tu comprende, da? O tu preferisce vedere Mystic River da fondale?"
La spacciatrice agita furiosamente le braccia e le gambe, digrignando i denti in un impeto di stizza, poi riaccosta il cellulare all'orecchio. "Tu passa a prendere me tra dieci minuti, da?" sbuffa alla fine.
"Io è già sotto casa tua" ribatte il corriere. "Tu indossa tua felpa e raggiunge me. Due minuti, da?"
Margarita chiude la conversazione, poi lancia il cellulare sul divano.
"Stronzo figlio di puttana" mormora tra i denti, alzandosi ed iniziando a vestirsi.

Le note di un brano di musica classica si diffondono dall'altoparlante del cellulare. "Qui è Sergej".
"Privièt, Sergej" esclama Anatoli. La luce dell'androne dello squallido palazzo si accende, segno che Margarita sta arrivando. "Tu ha impegni per stasera?"
"Da, io sta esercitando con sonata per pianoforte numero tre di Prokofiev" risponde il pianista, continuando a suonare le note basse con la mano sinistra.
"Alexei ha convocato anche te in suo ufficio. Noi ha problema da risolvere".
"Tu non può chiamare altri?" chiede Sergej, staccando le dita dalla tastiera del corto pianoforte.
"Boss ha chiesto di te. Tu vuole contraddire Alexei?"
"Niet" risponde con un sospiro il pianista. Dopo una lunga e astiosa occhiata alla foto di suo zio, appesa al centro della parete del salotto, il russo si alza. "Va bene. Noi ci trova a Chaika Bar?"
"Niet, io passa a prendere te. Io non vuole fare altro giro su tua Prius di merda" ribatte Anatoli.
"Ok, io attende te davanti a mio portone".
Sergej appoggia il cellulare sul mobiletto dell'ingresso accanto alle chiavi, recupera le scarpe dal ripostiglio ed inizia ad allacciarsi le spighette.
Perché tu ha voluto infilare me in questo mondo di merda? pensa, rivolgendo un ultimo sguardo alla foto, poi si infila il soprabito ed esce di casa.

8 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Mi sembrava strano che tutto finisse così!

Complimenti Andrea tutto molto ben descritto!

Anatoli ha detto...

...e in quel ristorante del cazzo mai fare me doggy bag...XD

andrea ha detto...

Camerieri stronzi, cibo ottimo.

Ed ho detto tutto =P

andrea ha detto...

@Mr. Mist: grazie per i complimenti! =D

Mr. Mist ha detto...

Ti è andata bene Anatoli, in quello dove vado io se lasci qualcosa nel piatto ti fanno pagare un'aggiunta, non sto scherzando!

Anatoli ha detto...

ultima volta provate a me fare pagare 25% di mora...dopo aver messo mano di cameriere in tritacarne tolto me mora ma ancora non volermi fare doggy bag XD

Nicholas ha detto...

Sergej mi sta sempre più simpatico.

New Rachmaninov ha detto...

Spassiba Nicholas, almeno a qualcuno io sta simpatico.