venerdì 1 aprile 2016

0097 - dare il via alle danze

L'auto sfreccia rombando tra le case e gli alti alberi, lanciata a tutta velocità contro il primo SUV che inizia ad accelerare per attraversare l'incrocio.
"Voi sta pronti a fare fuoco!" urla Anatoli, puntando la fiancata del grosso fuoristrada.
La berlina centra la ruota posteriore del veicolo, sbalzandolo di lato e facendolo ruotare su se stesso. Il violento urto fa scattare gli airbag e spinge in avanti i tre russi; le cinture di sicurezza si tendono, togliendo loro il fiato.
Pavlov sbatte un paio di volte le palpebre per rimettere a fuoco il mondo, quindi si volta a guardare fuori dal finestrino. "Merda!" esclama mentre il secondo SUV colpisce la berlina sul fianco, facendo esplodere il finestrino posteriore ed il lunotto; i due russi seduti dietro alzano le braccia per ripararsi dalla pioggia di vetro che cade loro addosso.
Mentre Pavlov e Margarita iniziano a trafficare con le cinture per liberarsi, Antoli scuote la testa ed inizia con una mano a premere l'airbag per sgonfiarlo, mentre con l'altra cerca il fucile che aveva appoggiato sul sedile. Il rumore di sportelli che si aprono lo fa voltare; due figure armate scendono dal SUV ed alzano delle mitragliette, inondando di piombo la berlina.
"Giù!" urla il corriere, buttandosi sul fianco.
I russi si distendono sui sedili mentre i proiettili fischiano sopra le loro teste e crivellano la fiancata del veicolo.
Dio benedica auto blindate pensa Anatoli, allungando una mano verso la maniglia ed aprendo con un calcio la portiera. L'altra mano fruga sotto la giacca ed estrae la pistola dalla fondina; la canna della tokarev spunta tra le gambe del corriere, poi un lampo illumina l'abitacolo.
La guancia sinistra del mercenario esplode, inondando di sangue la fiancata del SUV; le ginocchia cedono di colpo ed il corpo cade scomposto sull'asfalto.

"Sapevo che era pazzia" mormora Sergej, vedendo gli uomini sparare contro la macchina. Un'altra portiera che si apre attira la sua attenzione: Bennet esce barcollando dal veicolo e, dopo alcuni passi incerti, inizia a correre verso la villa.
Il pianista devia a sinistra e con un balzo si appende all'alta staccionata; i piedi scivolano sulla superficie di legno ed i muscoli si tendono nel tentativo di scavalcare la recinzione, poi Sergej si appoggia con il ventre al bordo e si lascia cadere dall'altra parte.
Ora vediamo di recuperare chip pensa il russo, guardandosi attorno in cerca di Bennet.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Vai Sergej è il tuo momento! ;)

Anatoli ma avevi una vecchia Tokarev anche quando lavoravi per l'ambasciata?
In effetti sarà anche datata come arma ma è sempre affidabile!

Anatoli ha detto...

Da era parte fondamentale di lavoro di ambasciata XD, lei ami tradito me, e quando finisci proiettili suo peso vicino a quello di uranio impoverito trasforma lei in ottimo martello XD...ah il made in GMR (Grande Madre Russia)non tradisce mai XD

Mr. Mist ha detto...

Già mi sembra di sentire parlare Boris "Lametta": peso è sinonimo di affidabilità! XD