lunedì 25 gennaio 2016

0053 - arrivo al Vincent's

Anatoli entra nel parcheggio quasi deserto del locale, trova un posto lontano dall'ingresso e spegne il motore.
"Margarita, tu scende per parlare con Peck. Noi rimane qui e controlla situazione" sussurra il corriere, controllando che la pistola abbia il colpo in canna.
"Va bene" replica distrattamente Pavlov, poi apre la portiera e scende dal veicolo. Dopo un'occhiata veloce alle altre macchine, si appoggia al cofano, estrae un pacchetto di sigarette dalla tasca della tuta e se ne accende una.
Anatoli osserva con astio la schiena dell'atleta. "Perché cazzo lui è sceso? Io è tentato di sparare lui tra scapole".
"Tu non ha specificato di rimanere dentro macchina" ridacchia la spacciatrice, smontando dal veicolo. Il corriere la imita e si ferma dall'altra parte del cofano, poi segue il dito di Pavlov e nota una macchina della polizia fermarsi davanti all'ingresso del Vincent's, seguita a breve distanza dalla macchina di Peck.
"Forse lavoro non è così semplice come noi ha previsto" borbotta l'atleta, aspirando un'altra boccata di fumo.
"Spero non sia trappola" ribatte Anatoli.
"Niet, io pensa non è trappola" risponde Pavlov osservando i due poliziotti entrare nel locale e la vettura di Peck proseguire.
La BMW dell'amministratore delegato si muove con agilità nel parcheggio e si ferma a pochi posti dalla berlina dei russi. Nathan scende, poi dalle portiere posteriori scendono due robusti uomini in giacca e taglio militare.
"Tu accende macchina e tiene te pronto per fuga" mormora Pavlov sganciando il fermo sulla fondina.
"Meglio che io guida" ribatte la spacciatrice.
"Se tu lascia guidare donna, io scappare a piedi" commenta seccamente l'atleta.
Quando con la coda dell'occhio nota Anatoli aprire lo sportello ed entrare in macchina, Pavlov avanza verso l'uomo che lo sta fissando in mezzo al piazzale. A metà strada si ferma e con l'indice fa segno ai tre di avanzare.
Nathan sussurra qualcosa ad una delle due guardie del corpo, poi raggiunge l'atleta. I due uomini lo seguono a qualche passo di distanza, fissando con sguardi da duro i due russi all'interno del veicolo.

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