venerdì 4 dicembre 2015

0028 - rapina al Seven-Eleven

L'insegna del Seven-Eleven brilla di luce verde, anche se ogni tanto la lettera N sfarfalla. Le corsie sono illuminate dalla luce al neon e non sembra esserci movimento all'interno del negozio. Il parcheggio rialzato davanti all'ingresso è vuoto, a parte un paio di macchine ferme nei posti numerati.
Margarita indica la piccola utilitaria rossa ferma vicino al cestino dei rifiuti. "Quella è Dodge Neon di Coleman".
Zoya ferma la Taurus di traverso tra due parcheggi e scende, imitata dal russo.
"Tu rimani in macchina con motore acceso" dice Anatoli alla spacciatrice attraverso il finestrino. "Cinque minuti ed usciamo".
I due russi si infilano il passamontagna e si dirigono verso l'ingresso. Le porte si aprono con un sibilo, riversando all'esterno una musica soffusa. Dietro al bancone non c'è nessuno. Una vecchietta sta cercando di leggere l'etichetta di una busta di pistacchi tenendo la confezione a pochi centimetri dal suo naso. Anatoli scorge dietro l'ultima corsia la sagoma di una testa ferma davanti al bancone delle birre.
Quando Tony esce dal reparto con una confezione di Miller Lite per mano, la vista delle due pistole puntate contro di lui gli fa gelare il sangue nelle vene. Le lattine cascano a terra ed un paio si aprono, inondando di birra il pavimento.
Anatoli senza parlare indica la cassa con la canna della pistola, quindi Zoya lancia sul bancone una borsa di tela. Quando il ragazzo si avvicina, il corriere gli fa cenno di non toccare l'allarme silenzioso.
"Meglio se nonna riempie borsa" mormora Zoya, facendo cenno a Tony di fermarsi. Il ragazzo si immobilizza e facendo un passo indietro alza le mani. La scaffalatura alle sue spalle ondeggia pericolosamente, colpendo ripetutamente la sua schiena.
"Queste, giovanotto, quanto costan..." esclama la vecchietta voltandosi, ma la frase le muore in gola quando vede la donna che le punta la pistola.
"Nonna, riempi!" urla la maîtresse, indicando la cassa con l'arma e facendo cenno di sbrigarsi.
Copiose lacrime rigano il volto dell'anziana signora, che alza le mani e lentamente si dirige dietro al bancone. "Non mi sparate, vi prego! Non mi sparate!"
"Sssh" sibila Anatoli, portandosi l'indice alle labbra. La vecchietta sussulta, quindi raggiunge la cassa e la osserva stranita per qualche secondo, poi con un filo di voce piagnucola: "Non so come si apre".
Il russo sbuffa, quindi fa cenno a Tony di aprire il registratore. Il ragazzo affianca la vecchia, poi abbassa lentamente una mano e preme un tasto. Il cassetto esce producendo un secco bip.
"Veloce, nonna!" grida Zoya.
Tony arretra di un passo, lo sguardo fisso sulla bocca da fuoco puntata verso il suo torace. La donna afferra le poche banconote all'interno e le infila nella borsa.
"Tutto qui?" esclama la maîtresse, osservando il magro bottino.
"Dai noi grosso di incasso" sibila Anatoli, armando il cane.
Il ragazzo scuote le mani. "Non ho fatto molti affari, oggi! Quello è tutto ciò che ho!"
Zoya si avvicina a Tony e gli punta la pistola alle palle. "Se tu tenere a tuoi gioielli, tu dare noi resto di soldi. Quelli di vendita di erba".
Un'espressione di terrore compare sul volto del ragazzo, che istintivamente abbassa le mani per proteggersi le parti intime. Poi sollevando una sola mano indica un mobiletto dietro alla cassa. La vecchietta apre lo sportello, estrae una piccola cassetta di sicurezza e la appoggia sul bancone.
"Chiave?" chiede la maîtresse.
Tony infila una mano sotto il maglione e si sfila una catenina con appesa una chiave. La vecchietta la prende con mano tremante ed apre la piccola cassaforte. All'interno ci sono alcuni rotoli di banconote sgualcite, che Zoya afferra ed infila nella borsa.
"Non fatemi del male!" grida la vecchia con voce stridula, alzando di nuovo le mani.
"Tu brava nonnina, tu non temere" dice Anatoli, afferrando la borsa.
La maîtresse afferra il pacco di pistacchi che la vecchietta ha appoggiato sul bancone e segue il russo fuori dal negozio.

3 commenti:

Nicholas ha detto...

Un giorno salvi una città da un'esplosione nucleare, quello dopo rapini un minimarket.
Anche per i mafiosi russi la vita e fatta di alti e bassi.

andrea ha detto...

Il lavoro del criminale è fatto così... prendi quel che capita. Possibilmente roba altrui.

roc ha detto...

Evviva!!!!! Le foto con i nomi!!!ma un po di background no? Ci stava!