martedì 15 dicembre 2015

0035 - opportunità impreviste

"Noi può andare" sussurra Margarita rialzandosi ed osservando Mark allontanarsi verso l'uscita.
Pavlov fruga nel borsone ed estrae la sua accetta tattica. "Ora io può aprire lucchetto".
"Tu ha entrato con quella in bisca clandestina?" chiede la spacciatrice, osservandolo stupefatta. "Loro non perquisire tua borsa?"
"Io sono cliente abituale, loro conosce me" ribatte sorridendo l'ex atleta, quindi si appoggia alla parete e si rialza con una smorfia, massaggiandosi poi la gamba.
I due russi girano l'angolo e raggiungono il box di Mark. Un colpo ben assestato della piccola ascia trancia di netto l'arco di metallo del lucchetto. Margarita alza la serranda ed osserva il contenuto del magazzino. Parecchie scaffalature sostengono il peso di un centinaio di scatole etichettate, mentre in un angolo c'è una piccola cassaforte appoggiata sopra ad un robusto archivio metallico.
"Io pensa che foto compromettenti sia in cassaforte" mormora Margarita. "Ma noi dà comunque occhiata in giro".
"Cosa noi sta cercando?" chiede Pavlov, dando prima un'occhiata fuori per evitare spiacevoli sorprese ed avvicinandosi poi agli scaffali.
"Foto compromettenti di Nathan Peck" risponde la spacciatrice, cominciando a frugare tra nell'archivio. "Niente, io non riesce a trovare" mormora dopo un po'.
"Probabilmente è in cassaforte" ribatte l'ex atleta, risistemando uno degli scatoloni.
"Quindi noi attende che nostri amici intercetta Mark" esclama con un mezzo sorriso Margarita, frugando in tasca in cerca di una sigaretta.

Anatoli osserva il sinuoso corpo della maîtresse avvicinarsi al taxi, poi si accorge di una jeep vecchio modello parcheggiata ad un isolato di distanza sotto un albero ed immersa nell'oscurità.
"Zoya, c'è macchina sospetta laggiù" mormora l'uomo. "Tu controlla, io attende detective".
La donna si ravviva i capelli e si sistema il rossetto, quindi si volta ed ancheggiando si avvia verso il veicolo. Nel momento in cui la maîtresse oltrepassa il tassista disteso in mezzo alla strada, il fragore di un colpo di fucile alle sue spalle le gela il sangue nelle vene. Zoya rimane immobile, pietrificata dalla paura di essere il bersaglio del tiratore. 
I fari della macchina si accendono. Un colpo di pistola esplode accanto alla jeep e la ragazza nota il proiettile colpire l'asfalto a pochi centimetri dalle sue scarpe, alzando uno sbuffo di polvere. Senza pensarci due volte scatta a sinistra e corre verso l'edificio vicino, appiattendosi sulla porta chiusa e riparandosi dietro lo stipite.
Anatoli ignora il secondo colpo e si concentra sull'arma di grosso calibro. Voltandosi a sinistra osserva le varie finestre del palazzo accanto a sé, debolmente illuminate dalla pallida luce della luna, poi alza lo sguardo e nota la canna di un fucile che spunta dal tetto. Con un gesto repentino apre la portiera, esce dal taxi, salta sopra il cofano e si acquatta dietro all'altro lato del veicolo.

"Chi cazzo ha sparato?" esclama Margarita, lanciando un'occhiata interdetta a Pavlov.
L'atleta esce dal box e torna sui suoi passi, accostandosi al muro e controllando la situazione. La spacciatrice lo affianca e sbircia anche lei. Mark è impalato al centro della stradina, mentre una nuvoletta di polvere si sta depositando qualche metro dietro di lui. Quando realizza cosa sta succedendo, si fionda dietro l'angolo e sbatte contro Margarita.
La pistola della spacciatrice si appoggia alla pancia dell'uomo. "Noi ha poco tempo, tu tira fuori foto di Peck".
"Vi darò tutto quello che volete, ma salvatemi!" piagnucola il detective. "Vogliono ammazzarmi!"

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

E dalla borsa ecco uscire un altro oggetto interessante ed utile! Ormai è iconica quella borsa!
Mi è sembrata per un attimo una puntata di "affari al buio" quando aprono i box e devono vedere il contenuto per poi partecipare all'asta.

andrea ha detto...

Eheheh... ho sempre sostenuto che l'equipaggiamento sia importante! =)