mercoledì 9 dicembre 2015

0031 - individuare il pollo

La grande stanza è fumosa e pregna di altri odori sgradevoli e non ben identificabili. I tavoli più vicini sono dedicati al blackjack ed alla roulette. Le voci dei mazzieri che chiamano le carte vengono a tratti sovrastate dalle esclamazioni di felicità di chi ha vinto o dalle imprecazioni di chi ha perso. In fondo alla sala alcuni pannelli di carta, decorati con motivi floreali, danno l'illusione di un po' di intimità ai giocatori di poker. Una mezza dozzina di cameriere cinesi passano tra i tavoli a prendere le ordinazioni.
"Noi prima trova pollo, poi noi sediamo a suo stesso tavolo" sussurra Pavlov a Zoya, osservando le persone in sala. "Tu ha sua descrizione?"
"Bianco, magro, capelli neri. Quarant'anni. Si chiama Mark Donovan".
L'atleta osserva i giocatori ai tavoli da blackjack. Nessuno corrisponde alla descrizione.
Quando anche Anatoli e Margarita entrano nella bisca, la maîtresse afferra il braccio di Pavlov e si avvicina al suo orecchio. "Noi guarda se Mark è seduto a tavolo di poker".
Dopo un cenno d'intesa con i compagni, i due russi si avvicinano ai separé ed osservano gli uomini seduti ai tre tavoli in cui si sta svolgendo una partita.
"Full!" esclama un nero, rivelando due connectors e recuperando una pila di fiches. "Mark, questa non è proprio la tua serata".
"Già" sbuffa l'avversario, lanciando le carte al giovane mazziere e bevendo un sorso di whisky dal bicchiere accanto a lui. "Ma vedrai che al prossimo giro mi rifaccio".
Dopo un'altra mano in cui il detective si ritira prima di coprire il buio, Zoya si avvicina a Pavlov. "Sembrano giocatori seri, tu farai fatica a vincere".
"Guarda e impara" esclama l'atleta sedendosi al tavolo, facendosi cambiare i mille dollari e pagando la posta per entrare.
La maîtresse prende posto accanto a Mark e gli sorride, poi appoggia il mazzetto di banconote sul tavolo. "Tesoro" esclama rivolgendosi al mazziere, "cambia questi spiccioli in fiches".

"Anatoli, abbiamo trovato pollo" sussurra Margarita, poi non notando alcuna reazione gli schiocca le dita davanti. "Che cosa guardi?"
Il corriere si volta di scatto. "Scusa, io distratto da cosce di sventola seduta a tavolo laggiù".
"Tu pensa a cosce dopo, prima pensiamo a lavoro" sibila la spacciatrice, socchiudendo gli occhi e lanciandogli un'occhiata gelida.
L'uomo sorride imbarazzato. "Da, scusa. E' da tanto che io non vede gambe così".
I due si avvicinano al tavolo da gioco ed osservano la partita, spostandosi di tanto in tanto fino a trovarsi alle spalle di Donovan.

0 commenti: