martedì 8 dicembre 2015

0030 - approntare un piano

La macchina attraversa la porta d'ingresso di Chinatown, illuminata da molteplici fari che la fanno brillare di bianco e di verde, poi si muove tra le stradine alla ricerca dell'indirizzo della bisca.
"Sala da gioco è qui, dietro ristorante" esclama Anatoli, osservando la mappa sul cellulare. "Tu parcheggia vicino a vicolo, noi entriamo a piedi".
Pavlov ferma la berlina dietro ad una vecchia station wagon e spegne il motore. "Io già stato qui. Duecento dollari per entrare. Voi date me soldi, io raddoppia".
"Noi non siamo qui per vincere, noi qui per spennare pollo" ribatte Margarita. "Così noi segue lui quando va a prendere altro denaro, poi noi ruba lui foto con cui ricattare padrone di grossa azienda".
"Anche io gioca mano di poker" interviene Zoya, impaziente di sedersi ad un tavolo.
"Noi tutti gioca" ribatte Margarita. "Così noi vincere sicuro".
"Niet, troppe persone! Poi truffa a quattro giocatori è conosciuta dentro locale" commenta l'ex atleta. "Se cinesi scopre noi, tutti finire in fondo a fiume".
"Quindi esperto cosa propone?" lo canzona Margarita, appoggiandosi al sedile.
Pavlov ci pensa un po'. "Mio piano è questo. Voi girate per tavoli e vedere carte di pollo, poi ogni tanto voi dare indicazio su che carte ha pollo. Non fatevi notare da mazzieri e camerieri, loro sa bene come clienti tenta di barare".
"Bene" commenta la spacciatrice.
Zoya divide i soldi in quattro mazzetti e li distribuisce. "Mille a noi e cinquecento a voi. Andiamo a vincere".
"Dipende da carte" mormora a bassa voce Pavlov, poi apre la portiera. "Noi ora andiamo in due gruppi, così cinesi non sospetta nulla. Zoya viene con me, poi dopo cinque minuti Anatoli e Margarita".

I quattro russi scendono dal veicolo, quindi Margarita si appoggia al cofano e si accende una sigaretta. Pavlov e Zoya imboccano la stretta stradina che costeggia il ristorante cinese. Dopo qualche metro il vicolo si allarga in uno spiazzo, dove sono ferme un paio di macchine con i vetri oscurati. Nell'angolo c'è una scala che porta nel seminterrato, controllata da due uomini dai tratti orientali.
Pavlov, dopo aver osservato i rigonfiamenti sotto la giacca, si avvicina sfoggiando un largo sorriso. "Buonasera!"
"Buonasela" esclama il più piccolo dei due alzando la mano. "Posso vedele vostli documenti?"
L'ex atleta allunga quattro banconote da cento dollari. "Noi ora potere entrare?"
Il piccoletto intasca i soldi poi fa un cenno al compagno, che si sposta per permettere ai due russi di entrare.
"Spassiba" esclama Pavlov, accennando un saluto ed oltrepassando i due cinesi, quindi imbocca le scale ed apre la porta di metallo.

2 commenti:

Nicholas ha detto...

Ahh la buona vecchia carta di credito di Benjamin Franklin.

andrea ha detto...

Il buon Franklin apre molte porte =)