venerdì 18 dicembre 2015

0038 - il giro di ricatti di Mark

Mentre Margarita si allontana per andare a recuperare l'auto, Anatoli si rialza e si avvicina al cadavere del cecchino, piegato in una posizione innaturale, la testa distrutta dall'impatto. Con la punta del piede gira il corpo ed osserva la toppa sul giubbetto tattico con l'aquila ed i fucili.
"Lui faceva parte di National Rifle Association" commenta a voce bassa, quindi si china e recupera il portafoglio sporco di sangue. Dopo un occhiata al Remington, lo getta in un angolo e ritorna verso la strada.
"Tu non ha preso fucile?" chiede Margarita, fermandosi con la macchina accanto al corriere.
"Niet, canna è completamente piegata" ribatte Anatoli, montando in macchina.
Zoya esce dal palazzo e raggiunge il veicolo. "Io ha sentito sirene in lontananza, meglio sbrigarsi".
Pavlov arriva zoppicando e monta in macchina. La spacciatrice ingrana la prima e gira attorno all'isolato, poi si allontana attraversando alcune vie secondarie. I lampeggianti delle autopattuglie illuminano i palazzi mentre le vetture sfrecciano lungo la strada principale.

Uno degli scagnozzi di Boris sta fumando nel vicolo posteriore del Chaika Bar e fa un cenno di saluto quando la macchina si ferma accanto a lui.
La squadra scende dal veicolo e si dirige verso l'ufficio di Alexei. Il capo osserva con uno sguardo d'approvazione i cinque dossier che Margarita deposita sul suo tavolo, poi provvede ad aprirli.
"Questo è stronzo che ha sparato noi" esclama Anatoli, indicando una foto in cui si vede un uomo in carne che si dà da fare con una donna di mezza età in una camera arredata con cattivo gusto. "Lui ha fatto volo da palazzo. Bellissimo tuffo, ma sotto non c'era piscina".
"Lui è caduto da secondo piano?" chiede Alexei, prendendo in mano la foto ed osservandola.
"Quarto".
"Oh" mormora il capo accennando un sorriso, poi gira la foto e legge la nota scritta sul retro. "Donovan ricattava ciccione che si faceva sua vicina".
"Ecco perché lui ha tentato di uccidere detective" commenta Anatoli. "Noi finiti in mezzo".
Alexei mette da parte le varie foto e si concentra sulla busta indicata da Margarita. All'interno ci sono alcune stampe che ritraggono un uomo sulla cinquantina che sta montando una biondina magra nella camera di un motel.
"Lei non è una di mie ragazze" commenta Zoya osservando la ragazza. "Io però ha già visto lei, lei lavora come barista in centro. Locale molto costoso".
"Ottimo lavoro" esclama il capo. "Ora noi può ricattare signor Peck. Voi ha anche dato lezione a Coleman?"
"Da" risponde la spacciatrice. "Lui ha dato noi tutti suoi risparmi".
"Voi può andare a dormire. Noi discute domani sera di ricatto" conclude Alexei, indicando la porta con un gesto.

6 commenti:

r ha detto...

Ma l investigatore che fine ha fatto?

andrea ha detto...

Forse nel post 36 non è chiaro... Margarita ha chiuso la saracinesca del box con LUI DENTRO... =)

PS: certo che ogni volta posti con un "nome" differente...

Mr. Mist ha detto...

Certo che Donovan ora è al sicuro... però... non so se ne uscirà! Già mi vedo la puntata di Affari al buio,che aprono il box per vendere all'asta il contenuto e ci trovano l'investigatore ormai cadavere!

andrea ha detto...

Non è un problema che interessa ai russi =)

r ha detto...

ah ecco, non avevo capito che gli avessero salvato il culo facendolo morire di fame invece che di piombo... ma gli hanno lasciato il cellulare o no?

andrea ha detto...

oddio, morire di fame... il primo che entra nel magazzino il giorno dopo sente i colpi! =)