mercoledì 9 marzo 2016

0085 - fari nella notte

Dopo un'ora una Prius si ferma dietro alla BMW di Bennet. Anatoli guarda nello specchietto e sgrana gli occhi, quindi scende dalla macchina e si avvicina. "Sergej, che cesso di macchina guidi? Dove è Pavlov?"
Quando il pianista abbassa il finestrino, una melodia russa riempie l'aria. "Pavlov ha detto che arriva con altro mezzo".
"Mentre noi aspetta lui, tu può controllare se c'è ordigno sotto cofano di BMW".
"Tu chiama me a tarda ora per controllare motore?" esclama Sergej, accigliandosi. "Io non è tuo schiavetto".
"Tu lavora per Famiglia, da?"
"Da, ma solo in orari da cristiani!"
"Io è ortodosso" lo zittisce Anatoli, quindi apre la portiera della Prius e gli fa cenno di scendere.
Sergej scende sbuffando, apre il cofano della BMW ed inizia a controllare eventuali cablaggi strani, quindi accende una torcia e si infila sotto il veicolo. "Niet, io non vede esplosivi".
"Bene, ora avvia motore" ribatte il corriere, attraversando la strada e piazzandosi sull'altro marciapiede.
"E tu definisce me cagasotto" mormora il pianista sedendosi alla guida. Dopo un'occhiata allo sguardo teso di Margarita, seduta dietro, preme la frizione e gira la chiave. La BMW va in moto al primo tentativo ed un rombo sordo comincia a risuonare nella via.
"Bene, noi ha vinto auto nuova" esclama Anatoli, appoggiandosi alla portiera.
Sergej fissa per un momento il corriere con aria di sfida, poi si gira a guardare i lampeggianti blu di una volante della polizia che avanza lentamente lungo la strada principale.
"Noi fa finta di avere finito serata tra amici" mormora il pianista, spostando lo sguardo sul russo in piedi davanti a lui.
Margarita si distende sul sedile posteriore e si tappa la bocca per trattenere una risata isterica.
Anatoli si volta lentamente e nota che la volante rallenta. La luce dei lampioni illumina il volto dei due agenti che stanno guardando nella loro direzione, poi il finestrino del passeggero si abbassa ed una mano accende la torcia montata sopra lo specchietto. Il fascio di luce illumina la BMW, accecando i due russi.
Sergej si copre istintivamente gli occhi con il dorso della mano, mentre Anatoli strizza un paio di volte gli occhi, quindi fa un cenno con la testa verso la pattuglia. Dopo alcuni interminabili secondi, il faro si spegne e la volante svolta in una laterale, scomparendo alla vista.
"Che fortuna, io odia dover sparare a poliziotti" mormora Anatoli sbattendo le palpebre per cercare di eliminare le macchie scure che gli sono comparse nel campo visivo.
Sergej gli batte su una spalla ed indica un'altra macchina che si sta fermando lungo il marciapiede. "Tu ha chiamato taxi?"
"Niet" risponde il corriere, fissando l'uomo che scende dal sedile posteriore e si china per recuperare un borsone. "Quello è coglione di Pavlov".

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Adesso non è che voglio spaccare il capello in 4 ma anche gli ortodossi sono cristiani, non sono cattolici ma sono cristiani! :P

Parlando invece di cose serie bello lo scambio di battute tra il povero Sergej ed Anatoli, certo che un poveraccio che sognava di fare il pianista ed invece deve mettersi a fare il mafioso artificiere alle 3 di notte ha tutte le ragioni per essere di pessimo umore!

andrea ha detto...

Hai ragione anche tu =)

Non so chi tra i due avesse le balle più girate per la situazione!

Mr. Mist ha detto...

E' vero penso anch'io che Anatoli fosse davvero frustrato per la serataccia!

Anatoli ha detto...

aspetta che io prende Bennet e vede che lui diventerà frustato e non frustrato XD