venerdì 6 novembre 2015

0008 - tra due fuochi

Il colpo di Pavlov colpisce uno degli uomini di striscio e fa voltare gli altri quattro. Margarita si appoggia allo stipite della porta, punta alla testa dell'uomo accanto al capo e fa fuoco. Il proiettile penetra nell'occhio e sfonda la scatola cranica. Ossa e pezzi di cervello inondano i volti dei due alle spalle della vittima, che urlano in preda al panico e si riparano dietro ad un cassone porta attrezzi.
"Ecco segnale" urla Viktor, alzandosi in piedi e falciando le due sentinelle con la mitraglietta. Anatoli si allontana dal muro, spiana la skorpion e inonda di piombo i due che hanno alzato la testa dal cofano. La raffica disegna una riga nei loro toraci, lo spruzzo di sangue inonda il pavimento del magazzino. I due ruotano su se stessi e scivolano lungo il muso del camion, lasciando una striscia scura sulla griglia anteriore.

L'uomo con la giacca marrone urla qualcosa ai suoi uomini, poi alza il fucile e sventaglia in direzione del corridoio. I proiettili sibilano sopra la testa di Pavlov, che si ripara dietro al muro mentre un rivoletto rosso gli scende lungo la fronte. Altre raffiche colpiscono il muro e lo stipite accanto alla porta, sollevando una nube di polvere e intonaco.
"Come osate spararmi contro, figli di puttana!" urla Margarita, premendo il grilletto e facendo crollare a terra un altro terrorista.
Anatoli corre in avanti, punta il capo e lo falcia con un'altra raffica. Una scia di proiettili si pianta sul soffitto mentre l'uomo crolla a terra in una pozza di sangue.
"Arrendetevi e forse risparmiamo voi vita" urla Pavlov, mentre si avvicina con la pistola in una mano ed il coltello nell'altra ai due sopravvissuti acquattati dietro al cassone. Per tutta risposta, una sventagliata sparata senza guardare disegna una sagoma astratta sul muro e colpisce Margarita alla spalla, che urla di dolore.
I due terroristi si alzano per finire il ferito. La lama di Pavlov, nascosto dietro al porta attrezzi, saetta verso il collo dell'uomo sulla sinistra e si infila fino alla spina dorsale. Lo sguardo incredulo continua a fissare l'atleta mentre il suo corpo crolla a terra.
"Prendiamo prigioniero!" urla Viktor, mirando alle gambe dell'ultimo sopravvissuto. Uno dei proiettili raggiunge la tibia e la riduce in mille pezzi. L'urlo di dolore copre solo in parte lo schiocco del perone che si rompe ed il tonfo del culo del terrorista che colpisce violentemente il pavimento.

5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Cacchio che massacro! Bella scena pulp Andrea, complimenti!
Mi èsorta una domanda leggendo questo post: si tratta di un'avventura creata da te o è materiale edito per Savage worlds o altre ambientazioni?

andrea ha detto...

Grazie per i complimenti! =)

La base è "the moscow connection", una famosa mini-avventura ufficiale.

La puoi trovare qui: https://www.peginc.com/store/the-moscow-connection-2/

Ho mantenuto l'idea della nave e del carico da recuperare e più o meno la struttura dell'indagine, ho cambiato un po' la storia di contorno e l'organizzazione della famiglia mafiosa (nell'avventura i PG erano pre-generati) e degli avversari (capirai più avanti).

Mi serviva un background più ampio per attaccarla alle storie seguenti e costruirci sopra una campagna.

In più qui siamo a Boston, nell'originale si gioca a New York... ho dovuto studiare un po' di mappe e documentarmi! ;)

andrea ha detto...

Ah, l'ambientazione non è ufficiale, l'avventura è legata solamente al manuale base con le regole generiche.

Non ci sono manuali di ambientazione: PNG, ambienti, posti e altro sono tutti frutto della mia immaginazione!

Mr. Mist ha detto...

Complimenti davvero un bel lavoro, soprattutto apprezzo l'idea di documentarsi per redigere un'avventura coerente con il mondo attuale, studiare le mappe dei luoghi, creare una lista di veicoli ed armi da fuoco giuste per il contesto storico e sociale, è una bella mole di lavoro, senza contare lo sforzo creativo.

Nicholas ha detto...

Vero, documentarsi rende tutto più credibile, ottimo lavoro!