mercoledì 18 novembre 2015

0016 - decisione difficile

Il fragore dello sparo si ode distintamente anche sul retro. Anatoli spinge da parte Margarita ed assesta un calcio accanto alla maniglia. Il legno cede e la serratura cade a terra mentre la porta si spalanca. I due entrano con le pistole spianate nella cucina, ma si fermano quando sentono la voce di Pavlov che discute con un altro uomo.
"Non mi avrete mai, brutti stronzi!" urla una voce maschile.
"Non essere coglione, Nikolai" ribatte il russo, riparandosi dietro al muro ed estraendo la pistola. "Posa tua arma. Non vogliamo ucciderti, solo chiederti favore".
"Non mi fido di voi! Mi avete già fregato ultima volta, lasciandomi nella merda da solo con sbirri! Io quasi finito dietro sbarre per colpa vostra!" urla in risposta il padrone di casa, sottolineando il concetto con un altro colpo di revolver.
Dopo un secondo di silenzio, Pavlov si avvicina di nuovo allo spigolo del muro. "Ascoltami, devi aiutarci. Terroristi hanno portato in paese bomba sporca, tu aiutare noi a disinnescarla. Noi non vogliamo morire per esplosione o radiazioni! Neanche tu, immagino".
"Se tu non vuoi collaborare, noi prendere treno e scappare" aggiunge Anatoli. "Tu vuoi rimanere con tua famiglia dove esplode bomba?"
"Dici per davvero? Che radioisotopo è? Cesio? Uranio? Plutonio?" chiede Nikolai, abbassando l'arma e riparandosi dietro al muro che copre la rampa delle scale.
"Cazzo ne so, non ho frequentato università" ribatte l'atleta. "Dentro cassa c'è tanto C4 da fare saltare grattacielo e scatola di metallo con adesivo giallo con simbolo nucleare".
L'uomo rimane in silenzio per un po', soppesando le parole del russo e pensando a cosa fare.
"Nikolai? Ci sei o sei svenuto?" chiede Pavlov dopo un po'.
"Ok, non sparare. Io vengo a vedere bomba" risponde l'uomo con un filo di voce, poi tutti sentono il rumore della pistola che viene appoggiata sul pavimento e dei passi su per le scale.
Anatoli rinfodera la sua arma e, dopo un'occhiata a Margarita, apre il frigo. Con un'espressione schifata prende una coca e la stappa. "Niente vodka in questa casa?"
Pavolv intanto apre lo stipetto sotto la televisione, afferra una delle bottiglie di liquore e si accomoda sul divano in attesa del ritorno del padrone di casa.
"Vedo che tu messo comodo" esclama Nikolai, entrando in salotto e guardando storto l'atleta che sta bevendo una sorsata di vodka. "Io avvertito mia moglie e mio figlio che esco per lavoro".

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