venerdì 13 novembre 2015

0013 - il contenuto della cassa

Il motore romba nella notte mentre Anatoli spinge il camion a tavoletta, avvicinandosi pian piano alla coda della moto. Pavlov si sporge e sventaglia con il fucile, bucando la targa e facendo scartare di lato il terrorista.
"Merda, sta scappando!" grida rabbiosamente l'atleta mentre la moto si piega ed imbocca una strada laterale, scomparendo subito dopo in un vicolo.
"Lascia perdere, dobbiamo sbrigarci a raggiungere sfasciacarrozze" ribatte Anatoli, guardando nello specchietto in cerca di pattuglie della polizia. "Senti se altri stanno bene".
Pavlov incastra il fucile tra il sedile e la portiera e compone il numero di Margarita.
"Dì a quel brutto stronzo di tuo compare che impari a guidare meglio!" urla la spacciatrice. "Abbiamo rischiato di cadere fuori da camion!"
"Da, riferirò. State bene?"
"Sì, erano solo mezze tacche. Polizia russa molto più brava a sparare".
"Come fare loro a sapere dove trovarci?"
"Che cazzo ne so. Probabilmente c'è segnalatore".
"Da, possibile. Cerca segnalatore nel cassone".
"Senti, stronzo. Io donna, chiaro? Sono io a dare ordini, tu esegui. Capito, da?"
"Fottiti" ribatte Pavlov chiudendo la telefonata. "Anatoli, Margarita non è stata molto contenta di tua guida".
"Che si fotta" commenta il russo, accennando un sorriso.

L'autoarticolato imbocca la Salem Turnpike ed attraversa la palude Rumney fino a raggiungere la bassa struttura del Patty's Auto parts, una piccola casupola con un insegna sul tetto dietro a cui si intravedono cumuli di macchine impilate le une sulle altre.
Mentre il mezzo si avvicina al cancello, due uomini armati escono dalle ombre e fanno cenno ad Anatoli di proseguire. Il camion percorre lo stretto vialetto tra i rottami e si ferma accanto ad un largo spiazzo, in cui sono parcheggiate alcune vetture e dove stanno aspettando alcuni uomini.
Una donna atletica, vestita con jeans aderenti ed una giacca di pelle, esce da un container adibito ad ufficio e si avvicina alla cabina. I suoi occhi verdi, freddi come il ghiaccio, fissano Pavlov per un momento per poi spostarsi sulle due figure che scendono dal rimorchio.
"Ce ne avete messo di tempo per arrivare!" esclama Irina, appoggiando una mano sul fianco. "Voi seguitemi, ci penseranno miei uomini a scaricare camion".
"C'è anche prigioniero. E' preso male, non durerà molto" dice Viktor, indicando il rimorchio con il pollice.
"Ci occuperemo anche di quello" ribatte lei.
Mentre la grossa cassa viene scaricata con l'aiuto di un muletto ed il terrorista viene portato verso una delle macchine, la squadra segue il braccio destro del boss all'interno del piccolo ufficio.
"Avete fatto buon lavoro nel recuperare carico" dice Irina accendendosi una sigaretta. "Voi sapete cosa contiene cassa?"
"No, non abbiamo guardato" dice Margarita. "Non sono affari nostri".
"In certo senso problema anche vostro" ribatte la donna. "Dentro cassa c'è bomba sporca".

8 commenti:

Nicholas ha detto...

Oh oh oh, questa sarà più difficile da far sparire che un cadavere e un po' di cocaina.

andrea ha detto...

Prima di farla sparire, bisogna disarmarla =P

Nicholas ha detto...

tra l'altro se è un'opera artigianale bisognerà far sparire anche il camion, la nave, le armi e forse gli stessi pg :D

andrea ha detto...

Ci sono problemi più urgenti, in vista... e poi il master si diverte quando i PG non considerano certi dettagli! =D

Nicholas ha detto...

Va detto.
Sono curioso di vedere come procede :D

Mr. Mist ha detto...

Speriamo che chi ha fabbricato la bomba l'abbia fatto bene altrimenti tra un po' ai nostri eroi inizieranno a cadere i capelli!

rocco ha detto...

quindi tutti in decontaminazione adesso?

andrea ha detto...

Ehehehe... no. La bomba era ben confezionata =P